Gallarate – Nelle ultime settimane ha spaccato le telecamere del Seprio Park e ha organizzato il pestaggio di un connazionale che secondo lui aveva fatto la spia segnalandolo alla Polizia.
Mohamed Braik, 20 anni, insomma, ne ha combinate di tutti i colori a Gallarate. Ma ora nei guai sono finiti tre suoi amici, due marocchini e un albanese, accusati dagli agenti del commissariato guidato da Gianluca Dalfino di tre aggressioni, finalizzate alla rapina, nei confronti di altrettanti omosessuali nella zona del cimitero. Tutti episodi che risalgono al periodo tra il 5 e il 10 gennaio di quest’anno, per i quali è già finito nei guai un marocchino di 17 anni.
Della banda che ha preso di mira i gay, quindi, facevano parte in tutto quattro persone, tutte giovanissime, tra i 17 e i 19 anni, tre marocchini e un albanese, uno dei quali fermato ieri mentre cercava di prendere un volo a Orio al Serio.
La tecnica utilizzata per i tentativi di rapina era sempre la stessa: i balordi gettavano sassi contro le auto degli omosessuali appartati in zona cimitero, quando questi ultimi uscivano dalla macchina li aggredivano armati di pistola e coltello. In un caso hanno minacciato una delle loro vittime premendo la canna di una pistola sulla fronte, tanto che proprio questo particolare rappresenta una delle prove contro di loro.
A due componenti della banda viene contestato anche un furtarello all’Esselunga.
Ma nell’indagine rientrano, appunto, anche un episodio di vandalismo nel parcheggio vicino all’ospedale (il Seprio Park) e un pestaggio ai danni di un marocchino di 35 anni che secondo Braik lo aveva segnalato agli agenti come uno degli autori del raid nel parcheggio.
p.rossetti
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