Il Carroccio oggi va al voto E i bossiani alzano la voce

VARESE «I raduni della Lega saranno d’ora in poi un momento di dibattito, non più una passerella per i parlamentari». Il cambiamento si chiama Matteo Bianchi. La forza della nuova Lega Nord è infatti quella dei giovani che, passata la tempesta (durante la quale hanno lottato), oggi scendono in campo mettendoci la faccia. E il candidato unico alla segreteria provinciale (il congresso inizierà oggi alle 10 all’Ata Hotel, ndr) ha un programma che punta al rinnovamento. «Concretezza» è la parola d’ordine che ripeterà allo sfinimento a delegati e militanti. La base del Carroccio diventa il suo fulcro. Molta attività programmatica e poco folklore nelle parole di Bianchi. «Occorre mettere al centro della nostra lotta politica gli enti locali – spiega il candidato – La Lega deve rispondere sul territorio alle istanze della gente con azioni concrete e fattibili. L’importante è dare risposte, anche a costo di dover ridurre il nostro programma a un numero minori di obiettivi. Ma la gente deve vedere che portiamo a termine quello che professiamo». E sarà dato maggiore spazio alla comunicazione. Accanto ai settori storici, da sempre presenti in una segretaria provinciale (ovvero la segreteria organizzativa e la segreteria enti locali), ci sarà un settore dedicato alla comunicazione.«Non basta fare le cose – sottolinea – occorrerà comunicarle bene. Altrimenti, se portiamo avanti le nostre battaglie ma nessuno lo sa, non serve a niente».Un’idea innovativa, che rompe anche il modo di comunicare della Lega Nord legata all’era di Bossi: rapporti circospetti e difficili con stampa e tivù, e soprattutto tante boutade. Queste ultime, nella Lega della concretezza, troveranno meno spazio. E se, rispetto agli altri partiti, i leghisti hanno sempre favorito l’ascesa e l’esperienza amministrativa di politici giovani, questo diventerà una prassi nella segreteria di Bianchi. «Un occhio particolare alle nuove generazioni, soprattutto a impostare politiche

per chi si affaccia oggi al mondo del lavoro e dello studio. Traducendo in concreto il nostro slogan, “Prima il Nord”, favorire appunto i residenti sui nostri territori».Le alleanza non saranno tra le priorità: «Sono l’ultimo dei problemi che dobbiamo affrontare». Mentre, sul fatto di andare o meno alle politiche, «Maroni troverà la strada giusta. L’importante è capire che da Roma il cambiamento non passa. Conta quindi amministrare bene a livello locale, Comuni, Province e Regioni, e difenderli dal piano che lo Stato ha per eliminarli» dice.Intanto, però, ecco il colpo di scena dell’ultim’ora: i militanti bossiani si appellano al regolamento e chiedono di posticipare la votazione. «La procedura di convocazione non ha rispettato i termini di regolamento». Nei giorni scorsi un gruppo di soci ordinari militanti della provincia di Varese, che fanno riferimento all’ala “bossiana”, hanno preso carta e penna per contestare i termini di convocazione del congresso provinciale. Con una lettera spedita agli organi competenti del movimento in cui denunciano «di essere venuti a conoscenza solo attraverso la stampa o con notevole ritardo, solo il 6 settembre, della convocazione per domenica 30 settembre del congresso provinciale del movimento» e chiedono di «posticipare ad altra data» l’assise e indire «le elezioni primarie per la designazione dei delegati elettivi, come prevede il regolamento». Una protesta in punta di regolamento che ha tanto il sapore della vendetta servita fredda, a un anno dal putiferio creato dal congresso delle polemiche che elesse il bossiano Maurilio Canton: «Siamo fiduciosi – scrivono i “som” nella lettera – che il nuovo corso del movimento, che da subito si è dichiarato “dalla parte dei militanti” e particolarmente “attento alle istanze della base” voglia accogliere questa legittima richiesta». Cosa succederà oggi all’Ata hotel? Un pretoriano dell’ala bossiana sghignazza: «Ci sarà da ridere. Vedremo come risponderanno».

s.bartolini

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