Niente vendite, niente luce Il bilancio scivola sulla crisi

VARESE Un bilancio risicato. Che dovrà fare i conti con la legge del mercato immobiliare: se non si vende, i conti non quadrano. E infatti molte opere pubbliche, a Varese, rischiano di rimanere senza fondi, dal momento che il piano comunale delle alienazioni, che metteva in vendita in tutto 15 proprietà del Comune, ne ha viste andare in porto solo quattro sul totale. Tra l’altro, le meno remunerative. Mentre sono andate deserte le aste per gli immobili e i terreni più costosi, e quindi più importanti per far quadrare i conti di palazzo. In particolare i terreni di via Wagner, a Giubiano, del valore di 430 mila euro, quello di via Isolabella, 150 mila euro, uno in via Marzorati, per 520 mila euro, l’ex scuola elementare De Amicis di Valle Olona, il cui valore base è di un milione e mezzo. E ancora l’immobile di piazza Cordevole a Velate, dove trovava posto il Circolino, per 630 mila euro. E anche il terreno di via Frattini, vicino a viale Europa, dove doveva sorgere il parcheggio per i Mondiali di ciclismo poi rimasto incompleto. Base d’asta: 500 mila euro. Insomma, contando solo le proprietà più costose, si superano abbondantemente i tre milioni di euro di mancati

introiti.Soldi che erano stati previsti nel bilancio comunale, ma nella parte in conto capitale. In pratica i soldi per gli investimenti. Il capitolo della spesa corrente, che copre i costi fissi della macchina amministrativa, non sarà toccato. Ma saranno la manutenzione delle strade e i miglioramenti per la città che subiranno i contraccolpi di queste perdite. Sempre che, con trattative private, il Comune non riesca a mandare in porto le vendite. In particolare, spiegano dal Comune, a partire dall’anno prossimo sarebbe previsto il rinnovo, a fasi, del sistema di illuminazione pubblica presente a Varese. Chiaramente, venendo meno questi fondi, i tecnici dovranno ricalcolare la possibilità di spese. Un problema che arriverà e si sentirà a partire dall’anno prossimo. Per gli ultimi mesi di quest’anno, le spese dovrebbero essere coperte. In particolare dagli introiti derivati di tasse e tariffe comunali, risultati superiori al previsto. Ad esempio la Tia, tassa di igiene ambientale, dovrebbe portare all’erario dell’amministrazione comunale circa 1,5 milioni di euro, rispetto al milione e 200 mila euro inserito nelle proiezioni. Poca cosa, comunque. E per l’anno prossimo la giunta dovrà fare i conti, se le alienazioni non dovessero andare a buon fine, con addirittura il rischio di sforare il patto di stabilità.

s.bartolini

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