VARESE San Siro il primo gennaio ha chiuso i battenti e ora Varese vuole prendere il suo testimone, diventando sede dell’ippodromo del trotto. «Ci stiamo provando perché, con il trotto, si avrebbe la speranza di pianificare le attività su 80 giornate contro le 40 che si fanno normalmente. L’idea sarebbe quella di organizzare 20 giornate di galoppo e 60 di trotto – afferma Guido Borghi, patron della Società Varesina Incremento Corse Cavalli – Il discorso di base è capire quanti investimenti ci vogliono per far sì che il trotto venga a Varese». I gran premi del trotto si sviluppano sui mesi invernali, da ottobre a marzo. Nei mesi estivi, invece, l’impianto sarebbe dedicato al galoppo, senza stravolgere la sua vocazione. «Detto questo, durante il periodo estivo, si potrebbero organizzare quattro o cinque giornate di trotto “promozionale”» spiega Borghi.«Oppure si potrebbero promuovere cinque corse di galoppo e tre di trotto: questo per far prendere contatto con questa disciplina al pubblico di Varese, del nord Italia e della Svizzera». La pista esistente andrebbe modificata creando una “corsia di fuga dall’interno”. «Lo spazio per realizzarla c’è – continua Borghi – La corsia di fuga serve per consentire a un cavallo di “rompere” (distanziare il gruppo, ndr). Inoltre, servirebbe una corsia extra dove i giudici possano seguire la corsa in auto».Inoltre,
bisognerebbe potenziare l’impianto di illuminazione installando lampade suppletive. Le tribune per il pubblico sono già riscaldate, ma sarebbe necessario dotare l’impianto di uno schermo gigante in sostituzione di quello attuale che è obsoleto. Già oggi Borghi andrà a Roma a parlare con l’ente di riferimento (l’ex Assi, ora sotto il ministero delle Politiche Agricole). In caso di parere favorevole si potrà avviare l’iter finalizzato ad ottenere il trotto dall’autunno. Affrontando il problema di come reperire i fondi necessari per mettere a norma l’impianto. Fondi che andrebbero cercati in sinergia tra la città e tutto ciò che ruota intorno al trotto. L’ippodromo di San Siro ha chiuso dopo 87 anni, lasciando nella storia campioni come Ribot e Varenne. «Eroi che appartengono al passato» ha detto Vittorio Feltri, editorialista di punta del Giornale, sull’ultimo numero di VareseCavalli. Feltri, riguardo all’ippodromo di Varese, si è detto favorevole a utilizzare i medesimi impianti per più discipline (trotto, galoppo, ma anche concorsi di completo): «Ma bisogna avere un buon montepremi. Facciamo che in Italia ogni anno vengano stanziati cinque miliardi per il gioco. Se si mettono insieme equitazione e ippica non diventano sei miliardi e neppure otto, rimangono sempre cinque. Prima un giocatore spendeva l’80% di quella somma per i cavalli e il 20% per altre attività. Oggi è il contrario».
s.bartolini
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