Gallarate, bufera sui teatri “Sbagliato il gestore unico”

GALLARATE Un Condominio gestito dal Teatro delle Arti è un’ipotesi che fa discutere la città. Con tutte le cautele imposte da un bando che ancora deve aprirsi, la prospettiva di un possibile “monopolio” lascia qualche perplessità.«Dove c’è libertà, tutti possono partecipare», afferma Alessandro Petrone (Pdl), negli ultimi cinque anni presidente della commissione Cultura. Di diverso avviso, invece, il capogruppo pidiellino Massimo Bossi. «Hanno liquidato la Fondazione e stanziato 600mila euro per i creditori, tanto valeva tenerla in piedi

perché usasse questi soldi per saldare i debiti», spiega. In questo modo, «si sarebbe mantenuta una realtà che aveva un carattere laico». E ora, la presenza delle Arti tra gli aspiranti gestori del Condominio «mi fa venire il dubbio che si tratti di una manovra politica per chiudere un cerchio». Dovesse vincere via don Minzoni, «la gestione dei teatri sarebbe in mano ad un solo privato e allora avremmo capito perché si è scelto di chiudere la fondazione».

Giovanna Bianchi (Lega Nord) attende invece «le carte», ovvero il bando che sarà presentato questo pomeriggio, alle 17.30 a Palazzo Borghi, in commissione Cultura. «Mi sembra evidente che l’esperienza e l’apporto del Teatro delle Arti sia una risorsa preziosa per la città», afferma il capogruppo padano, «né nutro alcun dubbio sulle professionalità e sulle capacità gestionali di questa realtà».
Secondo la leghista non ci sarebbe dunque alcun monopolio se la gara premiasse la struttura di via don Minzoni. «Da 45 anni operano con estrema correttezza per molti organismi pubblici, organizzando rassegne per le scuole su incarico della Provincia e dei Comuni».

«Ricordiamoci che c’è una gara in corso, non è detto che saranno le Arti ad aggiudicarsi la gestione del Condominio», precisa invece l’ex assessore alla Cultura Raimondo Fassa, «anzi, sotto questo profilo, che vinca il migliore».
Non più tardi di un mese fa, era stato proprio lui a suggerire una gestione condivisa di via Sironi, con una stagione programmata dal Comune, che si avvalesse della consulenza di un comitato formato da rappresentanti di maggioranza e opposizione, ma soprattutto da una persona indicata dalle Arti e una dal Teatro Nuovo.

Dovesse vincere la struttura di via don Minzoni, «si prospetterebbe quella proposta umilmente avanzata dal sottoscritto, per quanto lo stesso don Alberto Dall’Orto (direttore delle Arti, e membro del cda della Fondazione liquidata, ndr) l’avesse accolta con timidezza». Al di là della gara, e dei possibili vincitori, Fassa giudica positivamente la decisione assunta dal Comune. «L’affidamento ad un privato, quale che sia, ha un significato positivo, purché si tratti di un affidamento temporaneo». Diversamente, «se si trattasse di una gestione permanente, allora mi permetterei di dire di no». Al momento, la gestione dei privati dovrebbe arrivare fino al dicembre 2011.

j.bianchi

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