Helsinki, 17 apr. (TMNews) – La Finlandia potrebbe spostarsi a
destra alle elezioni legislative in programma oggi. Lo sostengono tutti i sondaggi che prevedono una forte crescita
dei partiti conservatori e un’impennata dei nazionalisti,
rappresentati dai “Veri Finlandesi”. Il capo della Coalizione
nazionale (conservatori) Jyrki Katainen, ministro delle Finanze
uscente, è il favorito a succedere Mari Kiviniemi (Centro) alla
guida del governo. Il suo partito domina i sondaggi da mesi ed è
accreditato del 20,2% delle intenzioni di voto, secondo gli
ultimi dati, pubblicati martedì.
Ma nel prossimo esecutivo finlandese, attualmente di centro destra con la partecipazione dei Verdi e del partito popolare svedese, troverà posto anche il partito dei” Veri finlandesi”, guidato dal leader carismatico e populista Timo Soini.
Attualmente i “Veri finlandesi” hanno sei seggi in Parlamento, ma secondo gli ultimi sondaggi, raccoglieranno tra 16,9% e 18,4 dei suffragi, vale a dire 37 deputati su 200.
Venerdì il 31,1% dei quattro milioni di elettori (circa 1,3 milioni di cittadini) aveva già votato, secondo la procedura di
voto anticipata. I risultati saranno diffusi alla chiusura delle
urne, domenica alle 20 ora locale, (le 19 in Italia).
Il partito dei “Veri finlandesi”, composto anche da membri del movimento ultranazionalista radicale Suomen Sisu, è accusato di xenofobia, populismo e inesperienza. Ma il discorso euroscettico e nazionalista sintetizzato nello slogan “Prima i finlandesi” accompagnato da una politica socio-economica piuttosto di sinistra, e condito dalla semplicità di Timo Soini, è riuscito a convincere molti.
Il successo annunciato dei “Veri finlandesi” si fonda sulla capacità di attirare un vasto elettorato eterogeneo ma che allo stesso tempo “potrebbe creare difficoltà” a Soini nel gestirlo dopo le elezioni, ha detto Pasi Saukkonen, politologo del Centro di ricerca sulle relazioni etniche di Helsinki. Inoltre, occorre che i numerosi astensionisti, che hanno annunciato di voler votare per i “Veri finlandesi”, domenica si rechino alle urne, ha sottolineato. Sempre secondo i sondaggi, la destra nazionalista e populista toglierà voti anche ai social-democratici che dovrebbero ottenere il 18% dei voti. “La classe operaia ha l’impressione di essere stata abbandonata dai socialisti”, ha spiegato Ilkka Ruostetsaari, dell’Università di Tampere.
La giovane leader socialista Jutta Urpilainen, contrariamente a Soini, non riesce a conquistare l’opinione pubblica, e malgrado abbia cambiato più volte look, è incapace di apparire a suo agio e simpatica in pubblico. Urpilainen ha cercato di modificare il suo programma riprendendo alcuni temi cari alla destra nazionalista, come un approccio più scettico, ma poco chiaro, rispetto all’Europa e con una certa prudenza sui temi dell’immigrazione.
La politica europea, e in particolare l’attitudine sul dossier degli aiuti finanziari ai Paesi membri dell’Ue in crisi, ha giocato un ruolo centrale nella campagna elettorale. Con posizioni radicalmente opposte, la “Coalizione nazionale” (pro-euoropea e favorevole agli aiuti) e i “Veri finlandesi” (contro queste garanzie) hanno aumentato il loro elettorato.
Al contrario, la posizione del premier Mari Kiviniemi, di
rimandare una decisione sul tema alla prossima legislatura,
sembra aver avuto un effetto negativo sul suo partito di
“Centro”, l’ultimo sondaggio lo accredita del 17.9% delle
intenzioni di voto.
Bla/
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