Influenza, picco a Varese Ed è allerta per il virus Usa

VARESE Il virus influenzale A/H3N2, che sta facendo numerose vittime negli Usa, circola anche da noi. «Nessun paragone con l’America» mette subito in chiaro Aurelio Sessa presidente regionale della Società italiana di medicina generale e medico sentinella per le rilevazioni dell’epidemia. Ma il ceppo “killer” più diffuso negli Stati Uniti, che può provocare gravi complicazioni come la polmonite, è presente seppur in minoranza anche in Italia.
«Sia in Italia che in Europa assistiamo ad un’importante

circolazione dei virus B dell’influenza, insieme all’A/H1N1 (quello collegato alla cosiddetta suina comparsa nel 2009) – continua Sessa – Circa la metà dei tamponi positivi per influenza sono, però, positivi per la presenza del B. Il virus B è meno virulento rispetto al virus A. Al momento siamo relativamente tranquilli, ma essendo il virus influenzale variabile, e con comportamenti inaspettati, ho raccomandato ai medici sentinella di tener monitorata la situazione attraverso il tampone».
Infatti, il rischio è che attraverso i viaggiatore internazionali che approdano all’areoporto di Malpensa la circolazione del virus H3N2 possa aumentare anche da noi. «Il viaggiatore è uno dei principali veicoli del virus e l’ufficio sanità aerea ha pronti dei protocolli di profilassi che vengono attivati nel caso in cui si dovesse alzare la soglia di rischio» fanno sapere i tecnici. Maggiormente a rischio di contagio, ovviamente, anziani e bambini. Dopo Boston, anche a New York, è stato dichiarato lo stato di emergenza: sono una ventina i bambini morti per le conseguenze dell’influenza.
«La maggior parte dei decessi negli Stati Uniti sono stati registrati nei bambini – conclude Sessa – perché meno coperti da una memoria immunitaria. Anche in questo caso, evitiamo allarmismi: mille medici di famiglia e pediatri di tutta Italia continuano a fare sorveglianza rispetto al virus influenzale». Intanto, anche a Varese ci si sta velocemente avvicinando al picco influenzale atteso per la fine di gennaio. I casi di influenza nel Paese sono saliti a 350 mila. A Varese è bastato che le temperature tornassero all’interno della media stagionale perfar esplodere l’epidemia.
Oltre al “classico” virus influenzale, causa di forti febbri, nelle ultime settimane si sta registrando il diffondersi di una nuova razza di “norovirus”, il cosiddetto “virus delle crociere” che causa diarrea e vomito intensi per circa due o tre giorni.

I servizi completi sul giornale in edicola martedì 15 gennaio

s.bartolini

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