VARESE Il «vecchio» che avanza. Nella Lega Nord si scatena il malcontento, in vista della composizione delle liste per le politiche e le regionali. Soprattutto sulle prime, la culla del Carroccio, Varese, vede come uniche certezze gli ingressi in lista di Umberto Bossi e Giancarlo Giorgetti.
Insomma, del fondatore della Lega e del suo fedele delfino, in auge per un decennio come leader del partito a livello lombardo. L’esatto contrario di un ricambio generazionale e politico.
I volti nuovi del partito, come il sindaco di Samarate Leonardo Tarantino, e il segretario provinciale Matteo Bianchi saranno candidati, ma al momento possono ambire solo al ruolo di «riempilista». Incerta la situazione anche per i protagonisti della rivoluzione leghista, che avevano dato il via alla rivoluzione leghista. In sostanza, proprio a Varese, la Lega sembra rimanere ancorata al passato.
Alla necessità di garantire un posto agli «eterni» deputati. Cosa che crea il malcontento nella base, che al momento mugugna. Mentre a ironizzare esplicitamente sono gli ex leghisti, come Roberto Stefanazzi, uscito in polemica sul ritorno in alleanza con il Pdl, che scrive su Facebook: «Il nuovo che avanza… GG classe ’66 (giovane all’anagrafe) ma già politico di lungo corso, sarebbe alla sua quinta legislatura consecutiva, UB classe ’41 (72 anni) siede in parlamento dal 1987, la prossima sarebbe la ottava legislatura… Galli un passato di tre legislature compiute… Rizzi è alla prima legislatura come Vedani… spazio per altri contendenti non ce ne è…». La critica investe quindi anche i possibili candidati alla Regione. Ovvero il presidente della Provincia Dario Galli e il senatore Fabio Rizzi. Al momento gli unici ad avere la certezza di essere in lista. M. Tav.
s.bartolini
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