Cala la disoccupazione in Italia al 7,9% della forza lavoro

Milano, 30 set. (TMNews) – Secondo gli ultimi dati Istat cala ad agosto il tasso di disoccupazione che si attesta al 7,9%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a luglio e di 0,4 punti percentuali su base annua.

Cresce, tuttavia, la disoccupazione dei giovani. Il tasso di disoccupazione giovanile del mese scorso è pari infatti al 27,6%, con un aumento congiunturale di 0,1 punti percentuali. Lo comunica l’Istat. Nel secondo trimestre invece il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni scende dal 27,9% del secondo trimestre 2010 al 27,4% del secondo trimestre del 2001.

Ad agosto gli occupati sono circa 23 milioni, in aumento dello
0,1% (26mila unità) rispetto a luglio. Nel confronto con lo
stesso mese dell’anno precedente l’occupazione aumenta dello 0,8% (191mila unità). La crescita degli occupati riguarda “solo la componente maschile”.

Il tasso di occupazione si attesta al 57%, in aumento di 0,1
punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,3 punti in
termini tendenziali.

Per quanto riguarda il numero dei disoccupati, pari a quasi due
milioni (1.965mila), diminuisce dell’1,8% (-36mila unità)
rispetto a luglio. La flessione riguarda sia la componente
maschile sia quella femminile. Su base annua il numero di
disoccupati diminuisce del 4% (-83mila unità).

Infine, gli inattivi tra i 15 e i 64 anni non registrano
variazioni rispetto al mese precedente e anche il tasso di
inattività rimane stabile al 38%.

Per quanto riguarda la disoccupazione di lunga durata, si tratta, ha spiegato l’Istituto, del dato più alto dal secondo trimestre del 1993.

Per contro, sempre nel secondo trimestre del 2011, scende il
tasso di disoccupazione al 7,8% dall’8,3% dello stesso periodo
del 2010. Il numero di disoccupati registra una riduzione su base tendenziale (-7%, pari a -146mila unità). La discesa riguarda sia le donne sia, soprattutto, gli uomini ed è “particolarmente rilevante nel Centro-Nord”.

In confronto al recente passato, la riduzione dei lavoratori con
contratto a tempo indeterminato è più contenuta (-0,1%, pari a
-19mila unità), mentre continua a crescere il numero dei
dipendenti a termine (+6,8%, pari a 149mila unità), in gran parte nell’industria in senso stretto.

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