BUSTO ARSIZIO Bocche cucite davanti al pubblico ministero. I sei indagati per istigazione all’odio razziale ieri sono comparsi davanti al sostituto procuratore Mirko Conti. Assieme ai loro avvocati sono entrati in Procura a Busto Arsizio. Cinque di loro, però, tra cui anche Riccardo Grittini, l’ex assessore leghista allo Sport e alle Politiche giovanili del Comune di Corbetta, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Uno solo ha accettato di sottoporsi all’esame del pubblico ministero. A suo dire, però, i cori che il 3 gennaio si sollevarono dagli spalti dello stadio Speroni non sarebbero stati rivolti contro i giocatori di colore del Milan, ma a tutta la squadra avversaria. Secondo quanto avrebbe detto il ragazzo, i “buuu” sarebbero semplicemente stati un modo per
infastidire i giocatori avversari, come spesso accade durante le partite. Intanto la Procura si sta mettendo d’accordo con il Milan per fissare l’interrogatorio di Boateng. Il pubblico ministero vuole infatti sentire la testimonianza della parte offesa e farsi raccontare da lui cosa, di preciso, l’abbia spinto a calciare il pallone contro gli spalti in un gesto di rabbia. Per ora si stanno verificando gli impegni del calciatore e si sta cercando una data in cui possa essere libero. Il campione rossonero dovrebbe comunque essere sentito prima della fine di gennaio. In mattinata avvocati e pm hanno visionato i filmati della partita. L’impressione, dopo gli interrogatori e la scelta degli indagati di non rispondere, è che il processo sia ora più vicino.T. Sco.
f.artina
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