VARESE Il lavoro fisso arriva grazie all’intercessione di Sant’Antonio. L’eremita, protettore degli animali, pare ascoltare le preghiere dei varesini. Non è dato sapere se si tratti di coincidenza o intercessione celeste, però ha portato bene a Michele Di Giovanni l’aver messo nella pira del falò, un paio d’anni fa, ben otto curricula, con la speranza di trovare un posto a lungo termine. Aveva declinato, in maniera del tutto personale, la tradizione di porre un biglietto con le proprie richieste, di solito amorose, al santo tra la legna preparata per il grande fuoco. «Era, e purtroppo è anco, un momento difficile per chi cercava lavoro – spiega Michele, classe 1985 – mi sembrava potesse essere più miracoloso trovare un impiego, piuttosto che una ragazza». Da
cinque anni attendeva di concretizzare la propria situazione lavorativa. Conclusi gli studi, infatti, aveva trovato alcuni lavoretti saltuari e altri a tempo determinato, ma tutti di sei mesi in sei mesi. «Due anni fa sono stato assunto da una società in Svizzera per la sostituzione di una maternità e poi mi hanno rinnovato il contratto per sostituirne un’altra. Lo scorso ottobre si è liberato un posto in un’altro reparto, mi sono candidato e ho ottenuto il lavoro a tempo indeterminato». Il sogno di tanti giovani che come Michele sperano di conquistare l’indipendenza e di crearsi un futuro proprio attraverso un lavoro. Sin dall’inizio Di Giovanni non ha mai dubitato che le invocazioni fossero ascoltate, anche se non pensava d’essere tra i fortunati.
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