Gallarate – Sono i servizi a fare la differenza: ma anche i costi per poterne usufruire e la vicinanza rispetto all’abitazione e al posto di lavoro. Anna Iovino è una giovane madre di due bambini e dopo il primo figlio decise di lasciare il suo posto di lavoro, con un contratto fisso, in una grossa azienda del territorio «perché, non avendo aiuti a disposizione e non avendo strutture vicine dove poter lasciare il bambino non riuscivo a conciliare famiglia e impiego».
Non solo «le strutture erano costose» sottolinea Iovino. Da qui l’idea: «Avevo sentito parlare dell’opportunità di aprire un nido famiglia all’interno della propria abitazione, nel quale ospitare fino a cinque bambini, compresi i miei figli». E così, nell’ottobre del 2011 Iovino ha aperto a Gallarate, a casa propria il nido Pole Pole: «Ho fatto un corso di formazione con la Provincia, dove ho imparato tra le altre cose come allestire gli spazi per accogliere i bambini».
Poi la trasformazione della propria abitazione: uno spazio per l’accoglienza, un “angolo morbido”, dove i bambini possono rotolare senza farsi male, un’area riposo attrezzata con lettini, un bagno con fasciatoio e una cucina dove preparare e mangiare i pasti. Una piccola rivoluzione che permette a Iovino di lavorare e crescere i propri figli: «Non è stato facile, ma credo moltissimo in questo progetto e sono pienamente soddisfatta perché in questo modo non solo io posso conciliare lavoro e famiglia,
ma permetto ad altri di poterlo fare curando loro i bambini in un ambiente domestico e familiare». Iovino si avvale della collaborazione di una psicoterapeuta infantile «ho deciso io di offrire questo servizio in più, perché mi aiuta nelle condivisione con le altre mamme». Sono circa 27 nella nostra provincia i nido famiglia: «Sarebbe bello creare una rete di queste strutture per condividere progetti – sottolinea Iovino – io credo molto in questa realtà e nel suo elevato potenziale».
p.rossetti
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