Investire sul mattone? A Varese non conviene più

VARESE «Ci sentiamo sotto assedio, e riceviamo punizioni che non meritiamo»: non usa giri di parole Luciano Di Pardo, referente provinciale dell’Uppi, l’unione dei piccoli proprietari immobiliari. Quelli che hanno voluto investire nel mattone, come da tradizione, e con i risparmi di una vita hanno comprato uno o due appartamenti da dare in affitto. Ma che oggi si sentono puniti dal Governo Monti, che ha istituito l’Imu, e ora si sentono presi in giro dai candidati premier che promettono riduzioni: perché con un mercato immobiliare bloccato e con le tasse sulla casa in aumento, investire nel mattone pare non convenga più.«L’Imu ha dato una mazzata finale al mercato immobiliare – dice Di Pardo – e quello “medio” non esiste più. Se un proprietario ha necessità di vendere la casa che ha affittato per anni, deve accontentarsi di un ricavo inferiore anche del 40% rispetto a qualche anno

fa». Non è solo colpa dell’Imu, come si capisce anche dal report diffuso da Tecnocasa sulla provincia di Varese: secondo l’agenzia immobiliare, infatti, nel primo semestre del 2012 le quotazioni sono rimaste stabili, ma «si registra un sensibile calo del numero di richieste e di compravendite».  Conti alla mano, il referente dei tributaristi varesini, Denis Seghetto, dice: «Per un appartamento di 100 mila euro, a Varese, si riesce a tenere in tasca, al netto di Imu e cedolare secca, poco meno di seimila euro. Ma questo non calcolando due incognite: le spese di manutenzione straordinaria, che toccano al proprietario, e le morosità, sempre più diffuse. In più, in caso di necessità di liquidi, vendere un immobile è molto più complicato che vendere dei titoli. Ed ecco perché, anche tra i miei clienti, coloro che comprano un appartamento per metterlo a reddito sono sempre di meno».

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s.bartolini

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