VARESE La commissione attività produttive di Regione Lombardia ieri ha detto sì alla sospensione del divieto di vendite promozionali nei 30 giorni precedenti ai saldi. La possibilità di effettuare ribassi sui prezzi di vendita, anche nel mese antecedente le date del 7 luglio e del 7 gennaio, riguarda i commercianti dei settori della moda e abbigliamento, calzature, pelletteria, tessuti per la casa e articoli sportivi. La proposta di legge, presentata da Mario Sala (Pdl), Massimiliano Orsatti (Lega) e Stefano Tosi (Pd), approderà in consiglio martedì per diventare efficace sin da giugno.«Questa legge vuole essere uno strumento ulteriore a disposizione del commercio colpito dalla forte crisi economica – spiega il varesino Tosi – I dati sono preoccupanti: nella nostra Regione sono 495 le imprese che hanno chiuso i battenti nel primo trimestre del 2012 che operano nel tessile e nella moda. Dal 2010 ai primi di maggio 2012 c’è stata anche una forte caduta di fatturato: 34 miliardi nel 2010 e 32 nel 2012». Una volta approvato, il dispositivo verrà applicato in via sperimentale per un anno. Ma attenzione, non si tratta di saldi. «I saldi partiranno, come sempre, il 7 luglio e il 7 gennaio e possono essere definiti una
svendita delle giacenze – specifica Giorgio Angelucci, presidente Uniascom Varese – Quando parliamo di promozioni ci riferiamo a uno sconto del 15-20% per il lancio della nuova merce: non tutti i prodotti saranno soggetti a sconti, solo una parte di assortimento. Questa proposta di legge è una manovra d’emergenza, presa in un momento d’emergenza, che potrebbe risvegliare il mercato e permette ai commercianti di trovarsi sullo stesso piano dei grandi magazzini e delle grosse catene che, grazie alla tessera “fidelity”, potevano effettuare sconti anche a ridosso dei saldi». La primavera a Varese è stata un disastro. Il maltempo, abbinato alle difficoltà economiche, hanno fatto sì che il fatturato del settore moda calasse del 20-25% rispetto agli anni precedenti. La bastonata, per i commercianti, è stata terribile. «I mesi di aprile e maggio – continua Angelucci – sono per noi i più significativi». Meno speranzoso Gianni Lucchina, direttore Confesercenti Varese. «Se non si abbassano i costi a carico degli esercenti, potranno aumentare forse le vendite ma non il fatturato. Piuttosto, discutiamo della possibilità di liberalizzare i saldi». Ma la Commissione ha già un programma anche su questo. «Da luglio si lavorerà per rivedere e rinnovare le normative legate anche ai saldi».
s.bartolini
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