Busto Arsizio – Seconda udienza per il processo che vede l’ispettore capo Luigi Cozzolino, responsabile dell’ufficio passaporti del commissariato di Busto (oggi sospeso dal servizio), accusato di concussione e sfruttamento e favoreggiamento delal prostituzione. Un’udienza rapidissima quella svoltasi davanti al collegio presieduto da Adet Toni Novik (Piera Bossi e Luisa Bovitutti a latere) che ha fatto emergere un particolare importante: «Il mio assistito ha risarcito le parti rese interamente», ha precisato l’avvocato Cesare Cicorella.
Cozzolino, in tutto, ha versato 15mila euro serviti a risarcire i cinque cittadini stranieri che secondo l’accusa avrebbero versato al poliziotto somme sino a 3mila euro per veder accelerati le pratiche relative alla loro messa in regola in merito alla presenza in Italia e il ministero dell’Interno, ovvero l’ente pubblico dal quale il commissario capo dipende e al quale avrebbe arrecato danni di immagine con la propria condotta. L’avvenuto risarcimento è propedeutico alla difesa: il collegio terrà conto del gesto volontario dell’imputato in sede di camera di consiglio. Sempre ieri mattina i difensori hanno accettato di rinunciare alle deposizioni dei cinque cittadini stranieri che costituiscono il corpo del capo di imputazione per concussione, “accontentandosi” dell’acquisizione dei verbali firmati dagli stessi in sede di denuncia. Il sì dei difensori accelare e di molto l’iter processuale: complicato sarebbe stato, infatti, l’audizione in aula dei cinque danneggiati a causa della loro non perfetta quanto comprensibile padronanza della lingua italiana. Così facendo quello a carico di Cozzolino sarà un processo velocissimo: la prossima, e terza udienza, fissata il 25 settembre prossimo vedrà le parti già in fase di discussione.
In sintesi a settembre l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Pasquale Addesso, formulerà la richiesta di pena a carico dell’imputato, mentre i difensori faranno le loro arringhe. Non è escluso che il collegio già in quella data possa arrivare a sentenza. Per i difensori «nella peggiore delle ipotesi iol reato potrebbe essere riqualificato in corruzione (reato meno grave di quello contestato). Luigi Cozzolino – dice Cicorella – Non ha mai
esercitato pressioni per ottenere denaro in cambio di permessi». Nel primo interrogatorio davanti al gip Nicoletta Guerrero Cozzolino disse di aver accettato dei regali non richiesti. Di aver accettato ingenuamente dei regali non chiesti e certamente non forzati. Dopo la seconda ordinanza, che lo vedeva accusato anche di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, Cozzolino, che ieri non era in aula, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Anche in merito a questi altri capi di imputazione le difese parlano di leggerezza ma non di un reato; Cozzolino avrebbe accompagnato sul luogo “di lavoro” alcune ragazze dedite alla prostituzione non per denaro per fare un favore ad una giovane rumena con la quale aveva una relazione affettiva.
p.rossetti
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