Samarate si interroga dopo il tentato suicidio

SAMARATE (s. car.) Non è in pericolo di vita la ragazzina di 15 anni residente a Samarate che l’altro ieri ha tentato il suicidio gettandosi da una finestra del suo appartamento al secondo piano rialzato. L’adolescente avrebbe avuto un diverbio con la madre legato a problemi scolastici: non è chiaro se avesse preso una nota, oppure se avesse litigato con un docente e la madre avesse dato ragione all’insegnante. L’altro ieri pomeriggio la ragazzina ha aperto la finestra e si è buttata compiendo un volo di quasi nove metri. Perché? «Perché gli adolescenti sono fragili, anzi fragilissimi», spiega il professor Quirino Quisi, accademico, psichiatra ed ex primario del reparto di psichiatria dell’ospedale di Busto Arsizio.La fragilità ha da sempre caratterizzato il passaggio tra la fanciullezza e l’età adulta. «Sì – conferma Quisi – ma oggi a questi ragazzi mancano dei punti di riferimento in ambito educativo. Non sono educati, preparati ad affrontare i problemi che la vita riserva. In questo senso ad essere vacanti sono la famiglia, le istituzioni, le figure di forte riferimento. Io ovviamente parlo

in linea generale: non mi riferisco al caso specifico, che non conosco».Gli adolescenti che a fronte di un problema, di una lite in famiglia, dell’impossibilità di ottenere ciò che vogliono che scelgono la via di fuga sono in aumento: qualcuno scappa da casa, altri arrivano persino a tentare di togliersi la vita.«In poche parole, nessuno ha loro insegnato a soffrire e a reagire, ad affrontare le proprie responsabilità – dice Quisi – Sono impreparati a farlo e, in queste condizioni, sembra loro di avere la fuga quale unica possibilità. Il segreto è prepararli all’impegno, alla fatica, alla serietà che rappresentano gli strumenti per crescere».Lo psichiatra aggiunge: «I casi sono in aumento e sono estremamente difficili. E oggi il nostro servizio pubblico è assolutamente impreparato ad affrontarli. Prevale la logica dei tagli, e invece questi ragazzi andrebbero davvero seguiti con estrema attenzione. Purtroppo il servizio pubblico è impreparato».La ragazza supererà l’accaduto? «Ripeto: non conosco il caso – ripete Quisi – Ma alcune di queste situazioni sono state recuperate con una terapia che, più che farmacologica, deve essere comportamentale».

e.romano

© riproduzione riservata