L’anello di Papa Francesco è nato a Varese per Paolo VI

VARESE L’anello di Papa Francesco scelto grazie al varesino monsignor Pasquale Macchi. Il sigillo del pescatore che Papa Francesco porterà da oggi in poi è legato alla città giardino.La notizia è arrivata ieri, direttamente dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, durante la conferenza stampa per la messa di inaugurazione del pontificato. Il nuovo piscatorio, scelto dal pontefice fra tre modelli, riporterà un’immagine realizzata dall’ormai scomparso artista italiano Enrico Manfrini, conosciuto come “lo scultore dei Papi”. Il Papa ha preferito il prototipo, il cui disegno ha origine dal collaboratore di Paolo VI, monsignor Macchi, ex segretario personale di Papa

Montini e suo esecutore testamentario. L’origine del nome del prezioso, insegna del Vescovo di Roma, si rifà alla figura di San Pietro, l’apostolo pescatore divenuto, grazie a Gesù, un pescatore di uomini. Questa volta è rappresentata l’effigie del santo con l’altro attributo delle chiavi, quelle del Regno dei cieli.«In quell’anello c’è un po’ di Montini, un po’ di Macchi e anche un po’ di Varese» spiega monsignor Ettore Malnati, vicario episcopale per la cultura e il laicato della diocesi di Trieste, nonché “bregazzanese” doc. «Non bisogna dimenticare che abbiamo avuto persone che hanno dato lustro a Varese».

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s.bartolini

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