Si ribella la leghista declassata «Una decisione ad personam»

VARESE «Ma quale ribelle? Il mio è un assurdo declassamento ad personam. Ricorrerò al segretario Matteo Salvini». Lorena Trecate, 51 anni, commercialista e militante di Gallarate della Lega Nord, non ci sta ad essere associata ai “ribelli” o ai dissidenti che il direttivo provinciale di giovedì sera ha deciso di declassare dal grado di socio ordinario militante. «Non conosco gli altri militanti colpiti da questi provvedimenti – chiarisce l’esponente leghista – ma per quel che riguarda il mio caso mi è stato comunicato, per ora soltanto verbalmente, che il declassamento è motivato dal fatto che non frequenterei la sezione di Gallarate il martedì sera. Mi sembra assurdo, perché almeno l’80% dei militanti della sezione non si vedono mai al martedì in sede, ma il declassamento è stato stabilito solamente contro la sottoscritta, mentre il

criterio dev’essere uguale per tutti. Forse è perché ho osato contestare i segretari?». Lorena Trecate ricorda due episodi in cui, «non per spirito di ribellione ma per voler far rispettare le regole», ha recentemente contestato il segretario di sezione di Gallarate Sandro Rech e quello della circoscrizione del Gallaratese Andrea Cassani, entrambi fedelissimi maroniani. «Prima ho osato far notare che la convocazione dell’assemblea di circoscrizione per l’elezione del segretario (lo stesso Cassani, ndr) era stata fatta fuori dai termini previsti dal regolamento» elenca la militante punita. «Poi ho osato far notare che Sandro Rech aveva violato il divieto, riconfermato dal segretario nazionale Salvini, di utilizzare manifesti personali con il proprio volto per le elezioni regionali. Ora, dopo questo provvedimento, mi sorge il dubbio che la decisione di Rech e Cassani sia un attacco personale».

Il servizio completo sul giornale in edicola martedì 19 marzo

s.bartolini

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