Varese è impazzita per Ruzzle Anche le scuole dicono sì

VARESE In treno o sotto le coperte, nella sala d’attesa del medico o all’università, al tavolo della pausa pranzo o in bagno. Ogni momento è buono per giocare a Ruzzle, la nuova mania che da qualche mese ha contagiato anche Varese e i varesini. Si tratta di una popolarissima rivisitazione in chiave digitale di due giochi che hanno segnato l’infanzia degli adulti: il paroliere e lo scarabeo. Si gioca con lo smartphone, il tablet o il computer, lo scopo è quello di trovare il maggior numero di parole all’interno di una griglia composta da sedici lettere. Si gioca uno contro uno in un match diviso in tre manche da due minuti.

Ruzzle in poco tempo ha conquistato anche Varese. Salvatore Consolo, preside liceo classico Cairoli, lo promuove: «Sembra un gioco stimolante. I ragazzi chiaramente non possono giocarci in classe, ma non vedo veramente niente di male in questo passatempo». Simone Crespi, ha 23 anni ed è iscritto all’università dell’Insubria: «È un gioco divertente, non hai tempo di annoiarti. Anzi. Tra una lezione e l’altra o durante la pausa pranzo è un ottimo passatempo. Inoltre, ogni giorno mi capitano sotto mano parole che prima non conoscevo. È possibile giocarci anche con lingue straniere, in modo da poter perfezionare il lessico ad esempio dell’inglese, del francese o del tedesco».

Infine Ruzzele è un toccasana per i pendolari. Come Samuela Caffi: «un toccasana per chi come me si deve fare un’ora di treno per andare a Milano e un’ora per rientrare».

Servizio completo su La Provincia di Varese in edicola venerdì 22 marzo

b.melazzini

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