Varese dichiara guerra ai graffiti Ma a pagare sono i negozianti

VARESE Una città senza graffiti. Varese punta diventare una “un’isola” di Svizzera in Italia. La giunta ha approvato ieri il nuovo regolamento sul decoro urbano, redatto attraverso il lavoro di più assessorati, che è poi passato dalla commissione Ambiente e che sarà presentato in consiglio comunale il 4 aprile. E il punto fondamentale riguarda la pulizia e il mantenimento di un livello qualitativo delle facciate dei palazzi del centro storico e dei quartieri periferici di interesse culturale, come il Sacro Monte.

Insomma, la giunta vuole eliminare il degrado estetico che, purtroppo, contraddistingue, soprattutto in centro, alcune aree: via Magenta, corso Moro e persino alcuni vicoli dell’area pedonale. E quindi innanzitutto il nuovo regolamento prevede di sostenere chi farà la sua parte. I proprietari dei palazzi, che siano privati o esercenti economici, che rinnoveranno e miglioreranno le proprie facciate o vetrine potranno accedere ad incentivi da parte del Comune. «Questi incentivi saranno finanziati attraverso gli introiti delle multe che saranno comminate a chi invece non rispetterà i canoni di decoro pubblico» spiega l’assessore all’Ambiente Stefano Clerici.

I muri esterni che vengono sporcati da scarabocchi e scritte dovranno infatti essere ripuliti dai proprietari che saranno altrimenti multati.
«Ci rendiamo conto che si tratta comunque delle vittime dei vandali – continua Clerici – il problema è che il Comune non può legalmente sistemare una proprietà privata a sue spese. Allo stesso tempo la giunta ha deciso che non si può lasciare andare verso il degrado intere zone di centro. L’unica certezza è che l’amministrazione si muoverà con cautela. Emaneremo avvisi e concederemo tempo per l’effettuazione della sistemazione».

Tuttavia da parte dei commercianti arriva l’altolà alla bozza. «Tenendo conto della frequenza con cui gli atti vandalici vengono fatti – dice il fiduciario di Ascom Marco Parravicini – l’idea di introdurre multe è assurda. Sarebbe un colpo duro all’economia cittadina. I negozianti già si occupano della pulizia dei marciapiedi e della pulizia neve. Pensare di dover garantire una continua sistemazione dei muri, tenendo conto della frequenza dei graffiti, è impossibile da gestire». Parravicini sottolinea che le associazioni dei commercianti, che si riuniscono con l’amministrazione nel Distretto del commercio, non hanno visionato la bozza. «Troviamo per discutere del rilancio della città invece di pensare a queste misure che disincentivano il commercio».

b.melazzini

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