Recuperato l’ordigno bellico Brillato nella cava di Gornate

VARESE È stato fatto brillare ieri mattina l’ordigno rinvenuto tre giorni fa all’interno di una cantina al civico 3 di via Bernascone. Il pericoloso residuato bellico, fabbricato durante la prima guerra mondiale e usato anche nel secondo conflitto mondiale, è stato rimosso e neutralizzato dagli artificieri del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona. A scovare la granata di artiglieria italiana, alcuni residenti del condominio che hanno subito allertato le Forze dell’ordine. Così, ieri mattina il 1° Maresciallo Vincenzo Bavetta, insieme al suo nucleo Eod (Esplosive Ordnance Disposal), è intervenuto per la rimozione dell’ordigno e il suo disinnesco. Il residuato bellico, 70 millimetri di diametro e circa 25 centimetri di lunghezza, conteneva due chili di tritolo. Alle 10, hanno avuto inizio le operazioni di messa in sicurezza dell’area, coordinate dalla Prefettura di Varese. Gli specialisti del 10° Reggimento Genio Guastatori, dopo l’arrivo dell’ambulanza e di un’auto medica, hanno identificato la granata e, dopo averla messa in sicurezza inserendo della gomma di Parigi nella spoletta per bloccare gli ingranaggi, hanno deciso di trasportare il manufatto in un’area idonea alla bonifica per farlo brillare. La granata ancora provvista dei suoi artifizi e della spoletta anteriore è stata trasportata alla cava

Premazzi a Gornate Olona. Qui, è stata predisposta una buca di contenimento e previsto uno sgombero di circa 100 mt. di raggio intorno all’area. Scortati da due agenti della Questura, gli artificieri hanno realizzato una buca di contenimento, profonda circa un metro. Dopo aver sotterrato l’ordigno, e dopo aver previsto uno sgombero di circa 100 metri di raggio intorno all’area, l’hanno fatta brillare. L’intervento è durato circa 2 ore: alle 12 tutto era terminato. Il ritrovamento di reperti bellici inesplosi è tuttora frequente: nel 2011, il 10° Reggimentsonda effettuato 132 interventi, pari a 1336 ordigni bellici bonificati, di cui 8 bombe d’aereo. Tuttavia, fatti di questo tipo sono relativamente poco comuni nel Varesotto, risparmiato per ragioni strategiche dal peggio di combattimenti e attacchi aerei. Quello che viene spontaneo chiedersi è come questo proiettile sia finito nella cantina di un condominio realizzato nel 1928 passando inosservato per così tanto tempo. «In questo caso – spiegano gli artificieri – potrebbe trattarsi di un collezionista che ha deciso di liberarsi della granata. Molto spesso il riconoscimento di questi ordigni risulta difficile: vengono spesso confusi con pezzi di metallo arrugginiti. In caso di dubbio, non vanno toccati e tantomeno spostati: richiedete l’intervento delle forze dell’ordine».

e.marletta

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