VARESE Il magnifico Trio di Parma, per la terza volta ospite del Salone Estense, aprirà la quattordicesima Stagione musicale comunale con anticipo rispetto al solito, per onorare la Giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre. La sezione varesina dell’Aima, infatti, patrocina la serata, come ha spiegato in conferenza stampa il suo vice presidente, il professore Vittorio Bono. Concerto straordinario per una stagione che si annuncia – è bello, una volta tanto, dire come il solito – di grande qualità, con alcuni graditissimi ritorni e diverse nuove scoperte. Costata meno del 2011 – 58 mila euro al Comune, più le uscite degli sponsor per arrivare ai 135 mila totali – con il prezzo del biglietto rimasto inalterato (20 euro intero, l’abbonamento a 115 e 80 per i giovani fino a 26 anni) la stagione conterà otto concerti in abbonamento e l’ultimo, conclusivo, come sempre gratuito nella basilica di San Vittore, l’8 aprile 2013. Sarà l’incantevole “Notturno” op. 148 di Schubert ad aprire venerdì 21 la rassegna curata come ogni anno dal musicologo Fabio Sartorelli, seguito dal celebre Trio “Dumky” di Dvorak e dall’ancor più famoso “Arciduca” op. 97 di Beethoven, nell’esecuzione di Ivan Rabaglia, violino, Enrico Bronzi, violoncello e Alberto Miodini, pianoforte, ovvero il Trio di Parma, tra le realtà cameristiche più importanti del nostro Paese.E all’insegna del Trio è, casualmente, questa nuova stagione,
come ha ricordato Sartorelli: «Ne conosceremo tre, oltre a quello di Parma avremo ospiti il clarinettista Alessandro Carbonare, il contrabbassista Francesco De Palma e Monaldo Bracconi al pianoforte, impegnati in una serata tra musica colta e jazz, altra novità assoluta per noi, e poi tre solisti d’eccezione, il violinista greco Leonidas Kavakos, tra i maggiori virtuosi al mondo, con Patrick Demenga al violoncello e Denis Kozhukhin al pianoforte. Il programma sarà di assoluta eccellenza, con tre Trii di Brahms».Per scelta degli organizzatori non saranno eseguite nella stagione musiche di Verdi e Wagner, di cui il prossimo anno cadrà il bicentenario della nascita: «Sono lontani dalla concezione cameristica della nostra rassegna. Per Wagner ci sono trascrizioni pianistiche è vero, ma non darebbero l’esatta misura del suo genio, mentre Verdi scrisse soltanto un Quartetto per archi, opera meritevole ma non emblematica», ha detto il direttore artistico.Tra gli altri “giganti” ospiti del Salone Estense – l’assessore Simone Longhini ha auspicato un auditorium di 400 posti nel futuro teatro di piazza Repubblica, vista l’affluenza alla stagione musicale – il pianista russo Grigory Sokolov (27 gennaio, in memoria di Lino Conti) e il Quartetto Belcea (17 febbraio), con un programma tra Beethoven e Shostakovich. «Poi I Solisti di Pavia guidati dal violoncellista Enrico Dindo, impegnati nella trascrizione per archi della Sonata per cello e archi di Debussy».
s.bartolini
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