Linea dura anti processionaria Multe da 3000 euro per chi sgarra

VARESE Alt alla processionaria e all’euprottide. Il periodo primaverile è il migliore per mettere in atto azioni di prevenzione e di contrasto per contenere la proliferazione di questi lepidotteri. A illustrare la campagna di Asl e Comune di Varese, questa mattina, l’assessore all’Ambiente Stefano Clerici, Ilaria Merico, dell’assessorato Verde Pubblico, Vincenzo Renna responsabile del Dipartimento di prevenzione medico Asl ed Elena Tettamanzi, biologa dell’Asl. «A partire dalla stagione primaverile e per tutta la stagione estiva – ha spiegato Clerici – la processionaria può causare seri problemi alla salute, come reazioni epidermiche e manifestazionni allergiche. Per questo abbiamo subito accolto l’invito dell’Asl e di Regione Lombardia per far conoscere le misure da prendere per il contrasto alla proliferazione. Esiste un decreto ministeriale del 30 ottobre 2006 con le “Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del Pino Thaumetopea Pitycampa”. Stiamo lavorando a un’ordinanza applicativa delle norme, sia per fare i controlli su segnalazione di Asl e privati, tramite Polizia locale e Gev, sia per eventuali sanzioni in caso di inosservanza degli inviti del Comune ad eliminare i nidi e ad effettuare la disifestazione. Le sanzioni andranno da 500 a tremila euro». L’Asl – come hanno spiegato i relatori – ha pubblicato una brochure informativa “Alt processionaria ed euprottide”, uno strumento utile per permettere il riconoscimento e l’identificazione dell’insetto nelle differenti fasi evolutive (presenze di nidi, larve e farfalle) e per conoscere i metodi di contrasto. Ma cosa devono fare i cittadini? Esistono due metodi, come indicato nel dépliant. Distruzione meccanica

dei nidi: la lotta meccanica consiste nel togliere manualmente dalla pianta infestata i nidi di processionaria, consigliabile quando l’infestazione coinvolge poche piante in orti o giardini. L’ operazione viene svolta solitamente in inverno/primavera, prima che le larve siano uscite dal nido, con l’ausilio di scale e troncarami; durante il prelevamento dei nidi è necessario vestirsi in modo adeguato per evitare il contatto con i peli urticanti. Tale metodo di intervento risulta conveniente se utilizzato su una superficie ristretta; in caso l’area di intervento sia più estesa, è indicata la lotta microbiologica. Lotta microbiologica: la lotta microbiologica è attualmente il metodo di intervento più utilizzato e consiste nell’impiego dell’insetticida biologico Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk). Il Bacillus thuringiensis è un batterio che, colpita una larva di lepidottero la paralizza danneggiandone i centri nervosi. Tale insetticida colpisce solo alcune speciedi insetti, dunque non risulta pericoloso per la biodiversità della zona dove il trattamento viene effettuato. E non ha alcuna attività su altri organismi animali quindi non è tossico per l’uomo. I prodotti in commercio vanno diluiti con acqua secondo le indicazioni e secondo lo stadio di accrescimento della larva. È preferibile eseguire il trattamento nelle ore serali in quanto l’insetticida è sensibile ai raggi ultravioletti e alle alte temperature. L’attività insetticida si manifesta dopo 3 o 4 giorni dal trattamento e a causa della modesta persistenza può essere utile ripetere il trattamento dopo 10 o 12 giorni. Tale tipo di intervento è praticato dalle locali imprese di disinfestazione attrezzate contro la processionaria.

s.bartolini

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