VARESE Il cantiere di via Piave fa crollare gli incassi dei commercianti. Shivah Aran dell’Asian Mini Market ieri guardava sconsolato il registro dove annota gli incassi. Tutti i giorni, euro più euro meno, nella cassa restano circa 600 euro. Martedì, primo giorno di apertura del cantiere, l’incasso è stato pari a 138 euro. «È stato come ricevere una bastonata in testa – dice Shivah – Ho clienti, soprattutto originari dello Sri Lanka che mi chiamano al telefono per chiedermi se il mini market è aperto. È la ringhiera che delimita il cantiere che trae in inganno e ci fa sembrare chiusi anche quando siamo aperti». Rabbia al bar Buzzi: «Abbiamo già stimato una perdita del 20% degli incassi. La corsia chiusa non consente alle auto di fermarsi un attimo per fare colazione, come accadeva fino alla settimana scorsa. È vero che non dovrebbe essere possibile fermarsi su via Piave, ma alle sei del mattino non c’è traffico e nessuno si è mai lamentato. Un altro problema è la polvere che vola ovunque». È vero che i pedoni possono accedere ai negozi, ma non possono attraversare la strada. Di conseguenza, lo shopping in via Piave diventa più difficile. Il pensiero va già alle tasse che i negozianti dovranno pagare a fronte dei magri incassi. Il calzolaio Giuseppe Riggi commenta: «Nnon chiediamo contributi economici, ma almeno
la possibilità di lavorare». «Il cantiere doveva essere aperto in estate e invece il via ai lavori è slittato a settembre per un problema della ditta appaltatrice. Adesso, però, i problemi li abbiamo noi, costretti a disagi doppi – commenta il calzolaio che, in segno di protesta verso la classe politica, ha affisso alla porta un cartello di “divieto” di ingresso ai politici – Mi domando se la tempistica verrà rispettata: in estate con il bel tempo è più raro che si creino intoppi, ma in autunno con la pioggia i ritardi sono da mettere in conto. I venti giorni di cantiere diventeranno un mese e mezzo: sono pronto a scommetterci». C’è anche chi invita i colleghi a non lamentarsi, come Roberto Paz della Caffetteria di via Piave 10.«È ovvio che per fare ordine bisogna fare disordine, qualche disagio bisogna metterlo in conto se si vuole la strada senza buchi. Certo, sarebbe stato meglio aprire il cantiere ad agosto, ma consoliamoci sapendo che verranno realizzati i parcheggi per i nostri clienti. Mi dispiace per chi si trova in auto, perché un po’ di coda dovrà farla per forza». «Come afflusso di persone non abbiamo registrato cali rilevanti – dice Luca Vicentini dell’agenzia per il lavoro Start People – Spero che, una volta conclusi i lavori, si disegni qualche passaggio pedonale in più, per la sicurezza».
s.bartolini
© riproduzione riservata