VARESE Dopo il caso BTicino (con la mobilità per 84 persone) i sindacati temono l’effetto valanga. Anzi, la valanga sta già scendendo: «Parlando di economia reale la valanga è già in corso. Il guaio è che in una provincia fatta di piccole aziende solo le vicende legate ai grandi fanno notizia».
Al di là di BTicino sono decine le imprese varesine che in questi mesi continuano a chiudere, licenziare, mettere in mobilità i propri dipendenti.
«La crisi è iniziata prima del 2008 e gli effetti peggiori li stiamo vedendo e pagando adesso», avverte il segretario generale della Cgil di Varese, Franco Stasi. E il guaio è che a pagare, come sempre, sono innanzi tutto le fasce più deboli: i lavoratori che perdono il posto.
«Altri 84 esuberi da BTicino incidono sul livello occupazionale generale», spiega Carmela Tascone, segretario generale della Cisl di Varese. «Sono persone e cercheremo di trovare per loro la soluzione meno traumatica – aggiunge – Il contesto generale però è sempre più pesante. C’è ci parla di ripresa, ma il Pil è al -2,7% e si sente».
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m.lualdi
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