Bruxelles, 28 mag. (Apcom) – La Commissione europea ha affidato alla Banca centrale europea il compito di vigilare sui rischi sistemici nell’economia europea. Nel presentare la sua proposta sulla riforma dell’architettura della supervisione finanziaria, l’esecutivo comunitario ha ripreso le proposte fatte a febbraio dal gruppo di alto livello guidato da Jacques de Larosière, ma ha promesso di attuarle entro il 2010, e non nel 2012
come suggerito dalle raccomandazioni dell’ex direttore del Fmi. Il testo presentato non reca traccia del tentativo, presente nelle bozze precedenti e probabilmente dovuto alle pressioni di Londra, di annacquare il ruolo della Bce rispetto a quanto proposto da Larosière. Per il commissario per gli Affari economici Joaquin Almunia è “logico” che il Consiglio europeo sui rischi sistemici sia presieduto dal governatore della Bce Jean-Claude Trichet.
Nella versione circolata nelle settimane passate, quasi del tutto
identica a quella definitiva e anticipata da Apcom il 19 maggio,
si parlava della possibilità che alla guida dell’organismo fosse
messo un banchiere centrale dei Ventisette, aprendo la strada
alla presidenza di un paese non membro della zona euro. Per
venire incontro alle esigenze della Gran Bretagna e dei paesi
dell’allargamento, la vicepresidenza spetterà ad un paese non di
Eurolandia. Il governo inglese, attraverso un portavoce, ha
dichiarato che le proposte di Bruxelles sono “un punto di
partenza per ulteriori discussioni”, osservando come “Gli eventi
degli ultimi 18 mesi hanno rafforzato la necessità di una
cooperazione maggiore sulla regolazione sia a livello
internazionale che all’interno dell’Ue, per garantire che i
problemi possano essere gestiti in modo efficiente quando
emergono”.
L’obiettivo di Bruxelles è quello di sviluppare una “cultura comune della supervisione” in Europa attraverso due pilastri. Il primo è lo European Systemic Risk Council, Esrc, “un nuovo organismo indipendente, responsabile della salvaguardia della stabilità finanziaria” attraverso la raccolta e l’analisi di tutte le informazioni rilevanti, che, se necessario, possono trasformarsi in “allarmi sul rischio” o in “raccomandazioni” che possono essere sia di natura generale, sia rivolti ad un
paese in particolare. Queste indicazioni, che non sono legalmente vincolanti e che verranno trasmesse attraverso l’Ecofin o le Autorità europee di supervisione, dovranno essere rispettate, oppure il loro mancato rispetto dovrà essere motivato. L’Esrc dovrà riferire al Consiglio e al Parlamento europeo almeno 2 volte all’anno, “oppure di più nei casi di problemi finanziari diffusi, anche se occorre sottolineare che l’Esrc non avrà nessuna responsabilità diretta nella gestione della crisi”.
Sul fronte della vigilanza dei singoli gruppi, la Commissione
propone la creazione di autorità europee di supervisione per
“salvaguardare la solidità finanziaria a livello delle singole
società e proteggere i consumatori di servizi finanziari”. Lo
European System of Financial Supervision dovrebbe diventare “una
rete europea operativa con responsabilità condivise e in grado di
rafforzarsi tra di loro”, sostituendo i tre Comitati dei
supervisori esistenti con 3 nuove Autorità di supervisione
europea, ossia una Autorità bancaria europea, Eba, una Autorità
sulle assicurazioni e sulle pensioni, Eiopa, e una European
Security Authority, Esa, che avranno ciascuna una personalità
legale e che si faranno carico di tutte le missioni degli attuali
Comitati dei Supervisori, “ma in aggiunta avranno maggiori
responsabilità, poteri legali definiti e una maggiore autorità”.
L’obiettivo sarà la creazione di regole armonizzate e il
miglioramento della supervisione transfrontaliera. “Il punto
focale della supervisione quotidiana rimarrà a livello
nazionale”. Invece per le istituzioni transfrontaliere, questi
nuovi collegi dei supervisori saranno “l’architrave del sistema
di supervisione e dovranno avere un ruolo importante
nell’assicurare un flusso di informazioni bilanciato tra le
autorità nazionali”. La Commissione propone che le Autorità di
supervisione europea possano avere la responsabilità su alcune
entità pan-europee, come le agenzie di rating o le camere di
compensazione centrali con “poteri come quello di indagine, di
sopralluogo e di decisioni di supervisione”. Inoltre potrebbero
essere coinvolte “nella valutazione prudenziale delle fusioni e
delle acquisizioni europee nel settore finanziario”.
Il Sistema europeo dei supervisori finanziari sarà composto da
uno ‘Steering Committee’, con i rappresentanti delle tre autorità
di supervisione europea e la Commissione Ue. Le tre Autorità, a
loro volta, avranno un consiglio composto da un presidente e dai
presidenti delle autorità di supervisione nazionali. Tra gli
osservatori ci sarà un rappresentante della Commissione, un
rappresentante della Esrc, un rappresentante delle autorità di
ciascun paese e i rappresentanti della Commissione. Le proposte
saranno ora sottoposte al parere dei Capi di Stato e di Governo
al Consiglio europeo del 18 e 19 giugno, in modo da poter essere
poi elaborate nel dettaglio perchè possano entrare in vigore
entro il 2010.
Mar
Mar
© riproduzione riservata












