Sotto sequestro il sexy club Ma il titolare non molla

VARESE Sotto sequestro il club notturno attiguo al sexy shop “Sottosopra” di via Magenta. La polizia ha ravvisato attività di pubblico spettacolo non supportata da licenze. Da lì il sequestro preventivo e la convalida dopo che il caso è stato sottoposto al tribunale del riesame. «Ma io non mi arrendo, appena sarà possibile riaprirò – afferma Sergio Fiorese, che aveva avviato l’attività nel settembre scorso per “reinventarsi” – Io credo che un club come il mio, con lapdance e streeptease, costituisca un servizio in una città come Varese in cui non c’è niente di analogo». L’idea è nata un anno fa. «Volevo aprire un sexy bar per soli maggiorenni, me lo hanno impedito dicendomi che o facevo entrare tutti o nessuno – ricostruisce Fiorese – Allora ho convertito il bar in club privato. Si entrava solo con la tessera e lo sanno bene gli agenti in borghese che sono stati tesserati a loro volta. Da che ho aperto ho ricevuto otto interventi di perquisizione durante i quali non è stato trovato niente. Alla nona volta mi hanno imposto di chiudere: ora il locale è sotto

sequestro. Sono entrati con luci luminescenti per entare di capire se nel mio locale si facesse sesso o ci fosse prostituzione, ma non hanno trovato niente. La polizia mi ha detto che non posso somministrare alcolici e organizzare spettacoli, ma come club non mi risulta che debba sottostare a queste regole. A quel punto mi hanno fatto notare che 200 tesserati in un mese sono troppi per un club. Mi hanno dato una sanzione di 46 mila euro a cui sto tentando di fare ricorso». «Volevo combattere la crisi facendo qualcosa di nuovo e invece sono stato messo nel sacco – continua Fiorese – Poi ci lamentiamo se i clienti vanno a Milano, a Como o a Bergamo per divertirsi. Gli amici mi avevano avvertito dicendomi che Varese è una città che non apprezza le novità. Mi avevano messo in guardia. Ma io voglio riprovarci, perché credo nella mia attività». «Cercheremo una formula che va bene a tutti. Se poi avrò ancora problemi, potrò davvero dire che ho buttato via i soldi. A quel punto smetterò di investire, non solo a Varese, ma in tutta Italia».

s.bartolini

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