Festa di fine estate con pugni e furto di un televisore: e il party finisce a processo. I fatti risalgono al settembre 2011: la location è una splendida villa privata di Bizzozzero dove i figli dei padroni di casa decidono di invitare “qualche amico”.
Un centinaio di ragazzi, con tanto di catering, servitù e intrattenimento musicale. Tutto molto chic non fosse per tre “imbucati”. O meglio un conoscente dei padroni di casa, che oggi ha 23 anni ed è residente a Milano, e due totali sconosciuti arrivati a rimorchio di quest’ultimo.
Tutti si divertono, si beve, si mangia, si chiacchiera poi qualcosa accade: «Il televisore era sparito» ha raccontato ieri in aula la giovane vittima. Nel caos collettivo generato dal party in corso si cerca il televisore. Prima si pensa ad uno scherzo, poi la cosa si fa seria. Ed è il padrone di casa, ad un certo punto, a incontrare sul vialetto d’accesso alla villa, ma diretti verso l’uscita, il conoscente e i due imbucati. La vittima sospetta qualcosa si avvicina per un chiarimento e viene aggredito dall’unico del trio che conosce, o meglio che è conosciuto da sua sorella.
Il ragazzo viene picchiato: «Mi ha preso a pugni», conferma in aula, e i tre fuggono. Ma non senza lasciare traccia. Il giorno dopo, con gli animi più calmi, gli amici più intimi del giovane presenti alla festa lo aiutano a ricostruire i fatti. E il padrone di casa si trasforma in investigatore e mette in fila una serie di informazioni: qualcuno dice di aver notato i due imbucati in zona tv poco prima che l’apparecchio sparisse.
Qualcun altro racconta di una porta sul retro “dimenticata” aperta sempre dagli stessi imbucati. Un tassello dopo l’altro la vicenda viene ricostruita. Manca soltanto l’identificazione di tutti i componenti del trio. E qui giunge Facebook in soccorso agli investigatori “in borghese”: dal profilo del conoscente della sorella il ragazzo identifica un secondo componente del trio. Le indagini poi faranno spuntare il terzo nome. Si torna in aula ad ottobre.
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