VARESE Il liceo linguistico della Scuola Bosina chiuderà a fine anno scolastico. Tutta colpa della mancanza di iscrizioni che ha ferito la scuola per due anni consecutivi, costringendo la dirigenza a correre ai ripari per evitare conseguenze peggiori.«A chiudere sarà solo il liceo» puntualizza Bruno Specchiarelli, presidente della cooperativa che gestisce l’istituto, allontanando le voci di chi dà in difficoltà l’intero impianto della scuola voluta nel 1998 dalla moglie di Umberto Bossi, Manuela Marrone: «Una decisione che abbiamo preso a malincuore ma che siamo stati costretti a prendere per salvare la situazione e mantenere attivi la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado – continua Specchiarelli – Purtroppo la situazione non aiuta, le famiglie hanno sempre meno soldi e risparmiano anche sull’istruzione, e questo non vale solo per la nostra scuola».Attualmente sono due le sezioni attive, una seconda e una terza liceo linguistico, che contano otto e 15 studenti, pochi se paragonati alle classi da 30 alunni delle scuole statali. Già l’anno scorso le iscrizioni erano andate buche e per il prossimo le prospettive non sono migliori. Da qui la decisione di abbandonare la strada intrapresa nel 2010, compiendo un passo indietro che permetterà di salvare i
bilanci.«Siamo un’azienda – dice Specchiarelli – e dobbiamo fare anche i conti con i quattrini, se l’esborso per pagare gli insegnanti è più alto di quello che incassiamo dalle rette, l’unica scelta possibile è la chiusura. Lo abbiamo già comunicato alle famiglie». Le attività dell’anno scolastico in corso verranno garantite, dopodiché la scuola metterà in atto tutte le procedure necessarie al trasferimento degli alunni in altri istituti, cercando di arrecare il minor disagio possibile alle famiglie. Al momento sono due gli alunni di seconda che hanno già trovato una nuova collocazione. Ma non si tratta di un passaggio indolore. Il liceo paritario della scuola Bosina, infatti ha programmi diversi rispetto ai licei linguistici pubblici: manca la terza lingua straniera, così il trasferimento è subordinato al superamento di un esame di idoneità all’inizio del prossimo anno scolastico (a meno che la scuola non si accolli il costo per il recupero del deficit formativo accogliendoli in corso d’anno), con il rischio che qualcuno possa rimanere a piedi.Proprio per la mancanza della terza lingua straniera il liceo bosino, alla vigilia della sua apertura, aveva incassato un parere negativo da parte del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione. Il documento porta la data del 26 agosto 2010.
s.bartolini
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