Si chiama Rosanna ha 40 anni e vive in macchina a Casbeno dall’agosto 2011. La vicenda di Rosanna ha l’amaro sapore di una storia di altri tempi, quando le famiglie davano in moglie le proprie figlie per accrescere il proprio prestigio.
La donna è originaria della Puglia: nello specifico Rosanna fugge da un paesino in provincia di Foggia. I suoi genitori hanno organizzato, per ben tre volte, un matrimonio combinato. Un matrimonio per forza e non per amore ed è da questo che Rosanna sta scappando.
Vittima di pressioni psicologiche da parte dei suoi cari, inganni e imposizioni, la donna pugliese ha scelto la libertà, pagandola a caro prezzo.
Rosanna ha sempre vissuto nel Foggiano, sotto stretta sorveglianza. I suoi genitori non le hanno mai permesso di lavorare. «Non mi hanno mai fatto mancare nulla – racconta – Se dovevo comprare qualcosa, mia mamma mi dava i soldi. L’importante è che non lavorassi».
I genitori di Rosanna la volevano “accasata”. «Nella mia famiglia una donna non sposata viene isolata». Ma la donna non poteva permettersi il lusso di abbandonarsi all’amore, perché erano mamma e papà ha scegliere “l’uomo giusto” per lei. Grazie alla sua tenacia, Rosanna è riuscita a boicottare, all’insaputa dei genitori, i tre matrimoni forzati previsti per lei.
Ma dove andare? «Avevo letto di una donna di colore diventata sindaco in provincia di Varese, , e ho pensato che se a Varese era stata possibile una cosa del genere anche per me lì c’erano speranze».
Così, Rosanna arriva a Varese e si mette a cercare un lavoro e un appartamento. Con sé la sua Suzuki e un gruzzoletto accumulato negli anni, grazie ai versamenti fatti dai familiari, depositato su un conto corrente. Ma, per il lavoro non c’è nulla da fare e nessuno le affitta un appartamento perché sprovvista di un contratto lavorativo.
Rosanna, allora, si cerca un angolo sicuro dove potersi sistemate sulla sua auto e a Casbeno trova la soluzione adatta all’interno del cortile di una casa disabitata. «Avevo pensato di aprire una lavanderia, ma i costi da sostenere per l’apertura erano troppo alti. Mi piacerebbe fare la donna delle pulizie vicino al confine». Così, Rosanna trascorre le sue giornate camminando e passando al setaccio le agenzie interinali, anche in Svizzera.
«Il mio gruzzoletto sta finendo, sino ad ora mi sono arrangiata con le mie forze e non ho chiesto nulla a nessuno. Ora sono stanca di dover dormire in macchina: inizio ad avere qualche problemino fisico e sono piena di dolori. Inoltre, ho una voglia matta di mangiarmi un bel piatto di pasta».
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