Il marito è folle di gelosia Cazzotti e pugni per gli sms

BUSTO ARSIZIO (s. car.) Ammette gli addebiti ma minimizza il salvadoregno di 42 anni comparso ieri davanti al gip Alessandro Chionna in sede di interrogatorio di garanzia.
Arrestato per i maltrattamenti e le lesioni inferte alla moglie, ha fornito anche il movente per la violenta aggressione che mercoledì notte l’ha portato a cercare di accoltellare la moglie: era folle di gelosia. La storia è triste: la vittima, madre di tre figli, 5 anni fa, dopo tre lustri di unione e botte quotidiane l’uomo,

ha preso i bambini ed è saltata su un aereo. Si parla di viaggi della speranza e questo lo è davvero. La donna è fuggita per oltre 12 mila chilometri affrontando tutte le incertezze del caso per sottrarsi alla brutalità del consorte salvando se stessa e i suoi figli.
Il 5 luglio scorso il marito l’ha raggiunta a Busto Arsizio dove lei si era rifugiata appoggiandosi ad alcuni amici e le ha fatto mille promesse: «Cambierò», «non sarà più come prima», «non ti picchierò più». E lei ha ripreso in casa più che il consorte quello che sempre resterà il padre dei suoi figli. La vita è andata avanti tra alti e bassi sino alla settimana scorsa: l’uomo, così ha spiegato il gip, avrebbe avuto una soffiata, una segnalazione sul fatto che la moglie aveva un amante e lo tradiva sotto il suo naso.
Tanto è bastato a fargli perdere la testa. Quella sera si è nascosto dentro l’armadio della camera da letto della casa della moglie e ha atteso che lei tornasse. Un agguato in piena regola: quando è rientrata è stata aggredita di sorpresa e presa a calci e pugni. Nel corpo a corpo, marito e moglie, sarebbero anche rotolati dalle scale, questo ha detto il salvadoregno per giustificare i lividi presenti su tutto il corpo della consorte. Con il coltello avrebbe cercato di colpire la donna alla gola, ferendola alle braccia e non solo mentre lei si difendeva. Perché? Perché sotto la minaccia dell’arma da taglio il furioso quanto geloso salvadoregno intendeva farsi consegnare il cellulare della compagna dove era certo di trovare infuocati messaggi d’amore tra la moglie e il fantomatico amante. L’incubo è finito quando il figlio maggiore, 15 anni, ha chiamato i carabinieri: il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo.

s.bartolini

© riproduzione riservata