Foulard come opere d’arte Mostra Hermes a Villa Panza

VARESE Può un foulard essere un’opera d’arte? Sicuramente si, risponde la mostra Photo-souvenirs au carrè di Daniel Buren, organizzata da Hermes e dal Fai nella settecentesca Villa Panza di Varese. Qui sono esposti, fino al 28 dicembre, una ventina dei 365 carrè concepiti dall’artista francese sulla base di «semplici fotografie senza ulteriori pretese» scattate dagli anni 50 a oggi.

Alcune immagini ritraggono l’installazione progettata da Buren per l’Atelier Hermes a Dosan Park, altre mostrano una strada lastricata, uno scorcio architettonico, pavimenti geometrici, un porto di pescatori del Mediterraneo, uno splendido tramonto o le nuvole dorate di una cupola barocca. Tutti pezzi unici incorniciati da una serie alternata di strisce verticali bianche e colorate, inventata dall’artista dal 1965 e divenuta la sua firma d’autore. Per stampare le foto su seta, è stata utilizzata la tecnica di stampa a getto d’inchiostro, che consente di impiegare un numero infinito di colori, a differenza della tradizionale tecnica a quadri che – viene spiegato dalla maison – ne limita l’uso a una gamma ridotta. Le fotografie così stampate hanno nuance più intense, quasi pittoriche.

Opere d’arte, si, ma da indossare, annodare al collo, stropicciare, legare tra i capelli, come suggerisce lo stesso artista: «Si tratta di oggetti unici come potrebbero essere i dipinti, ma a differenza di questi non devono essere appesi al muro, ma indossati». «Ho pensato che per Hermes fosse importante confrontarsi con lo sguardo e la pratica di un artista vivente – aggiunge Pierre-Alexis Dumas, Direttore Artistico della maison – per continuare a essere in sintonia con il proprio tempo, a rinnovarsi e a sorprendere, il carrè deve, infatti, diventare un luogo d’incontro tra le forme, un luogo in cui l’arte possa esprimersi in totale libertà».

e.marletta

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