«Nelle condizioni date dal mercato non credo si sarebbe potuto fare di più»: Giuseppe Bonomi, presidente, Sea traccia la fine del proprio mandato alla guida della Società esercizi aeroportuali con un segno positivo. A margine dell’inaugurazione, ieri mattina, de “I sette savi” alla “soglia magica” del terminal 1 di Malpensa, il numero uno di Sea, rimarca: «Lascio un’azienda molto sana. Nonostante l’andamento drammatico del traffico aereo in Europa negli ultimi anni, Sea è in assoluta controtendenza: negli ultimi quattro anni siamo sempre cresciuti in termini di fatturato e di redditività».
Non sarà lui a gestire la conclusione della vertenza Sea Handling con Bruxelles. «Il nuovo amministratore dovrà porsi l’obiettivo anche di affrontare scenari non positivi», ricorda Bonomi, «e quindi continuare un’interlocuzione con la Commissione Europea in un fronte compatto di autorità italiane per ricercare misure alternative al recupero monetario del presunto aiuto di Stato, visto che sappiamo per esperienza della Commissione Europea che queste misure si possono trovare».
Toccherà al nuovo presidente Pietro Modiano tenere le redini del caso SeaH. E’, infatti, ormai dato per certo che sarà lui, il direttore generale di Intesa Sanpaolo, vicepresidente dell’Associazione bancaria italiana e membro del cda di Borsa Italiana ad essere votato dal prossimo cda di Sea quale nuovo presidente. Lunedì prossimo, in seconda convocazione, i soci dell’Assemblea di Sea saranno chiamati ad approvare il bilancio 2012 (senza la sanzione da 450 milioni di euro, interessi compresi, comminata dalla commissione europea a SeaH) e al rinnovo delle cariche. Bonomi, non più candidabile, parebbe fuori da tutti i giochi.
In pole position come direttore generale sarebbe Michele Pallottini, Cfo, Chef financial officer, di Sea, già espressione del fondo F2i.
E Bonomi? Memoria storica di Sea, il presidente uscente potrebbe trovare riscontro in un incarico di consulente esterno o, si dice, essere in capo a Sea Handling. In tal caso, la sfida per Giuseppe Bonomi, uomo di certo non arrendevole, sarebbe all’ultimo respiro. Le luci restano puntate sulla palazzina di Linate dove lunedì si terrà l’Assemblea dei soci. Intanto ieri, nella sua ultima uscita, il presidente Bonomi torna a ritenere «ingiusta e infondata in fatto e in diritto» la decisione della commissione europea sui presunti aiuti di Stato a SeaH. «Ora occorre continuare la via giudiziaria e cercare in Europa misure alternative al recupero monetario». Resta la soluzione di una trasformazione della controllata Sea che Bonomi ha sempre ritenuto dover stare nel perimetro aziendale
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