Cassano si è fermata per dire addio a Uslenghi

La città ha salutato oggi per l’ultima volta Domenico Uslenghi: centinaia i cassanesi che nel pomeriggio hanno gremito la chiesa di Santa Maria del Cerro per dare l’addio al «nostro sindaco».

Così l’ha definito, interpretando i sentimenti dei presenti, don Claudio Galimberti, parroco a San Giulio negli anni in cui Cassano era guidata dal popolarissimo borgomastro. Al termine delle esequie presiedute dal vescovo Marco Ferrari, affiancato dal prevosto don Gabriele Gioia, è stato il primo cittadino Nicola Poliseno a ringraziare Uslenghi, che ha subito iscritto nell’albo dei cassanesi benemeriti.

Al già sindaco, come l’esponente leghista amava essere definito, sono dunque grati anche gli attuali amministratori e, in particolare, quelli che negli anni hanno avuto modo di lavorare con lui. Tra loro il vicesindaco Osvaldo Coghi, che ritorna con la memoria al giorno del giugno 2002 in cui, prima di assumere il suo nuovo incarico di presidente del consiglio comunale, andò, con

gli amici Giorgio Soldarini e Paolo Aliprandi, anche loro all’inizio dell’esperienza amministrativa, ad affidare il proprio impegno politico alla Madonna del Rosario venerata in San Giulio. Lì trovarono Domenico Uslenghi, che aveva appena ultimato il suo mandato di sindaco e che insieme al parroco don Claudio Galimberti «si unì a noi nella preghiera: la condivisione di questo gesto fu molto significativa».

Anche l’ex assessore Aliprandi apprezza le qualità di «un sindaco appassionato, che sapeva, al di là del suo carattere, stare in mezzo alla gente». Un amministratore che, «in un momento storico particolare, ha saputo lavorare per il bene della città, con una grande passione per le opere pubbliche».

Coghi non manca inoltre di sottolineare l’importante presenza affettiva, accanto a Uslenghi, della moglie Egle Mela, che ha sposato il primo luglio 2010 e che l’ha sempre assistito con amore: «Gli ha regalato tre anni di vita».

Luca Girardi

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