GALLARATE Costumi da bagno e pannelli fotovoltaici: per guardare al futuro, Parah punta sempre sul sole. Inaugurato un tetto fotovoltaico da 1.347 metri quadri sulle campate dell’ex Bellora. «Basta sfiducia, siamo pronti ad affrontare le difficoltà. Investendo» parola di Gregori Piazzalunga, patron di Parah Spa, il gruppo gallaratese leader nel settore dei costumi da bagno e dell’intimo, che si conferma all’avanguardia anche nell’attenzione nei confronti dell’ambiente.
Con un investimento da circa 600 mila euro che verrà ammortizzato in sette anni, la sede nel complesso di archeologia industriale dell’ex Bellora di corso Leonardo da Vinci è stata dotata di un impianto fotovoltaico da 190 kilowatt di potenza. I 1.347 metri quadri di pannelli, di tecnologia europea e realizzati in materiali completamente riciclabili, sono stati piazzati sulle campate in modo da non manomettere l’edificio storico (sono state mantenute le tegole originarie e non è stato realizzato alcun manufatto esterno) e da non comprometterne l’estetica.
L’impianto, progettato dallo studio Garoni di Cairate e realizzato dalla F.lli Zaffaroni di Jerago con la direzione lavori dell’architetto Giovanni Crosta, è in funzione da un mese: secondo le stime coprirà il 65% del fabbisogno annuo di elettricità della sede, consentendo di risparmiare 57 tonnellate equivalenti di petrolio e 140 tonnellate di emissioni di CO2.
«Abbiamo già risparmiato circa 9 mila euro sulla bolletta elettrica – rivela Piazzalunga – ma volevamo dare un segnale di salvaguardia dell’ambiente. Per dimostrare che abbiamo le idee chiare per andare avanti, con un’azienda sana e pulita». Del resto il sole è un elemento irrinunciabile per chi produce costumi da bagno: ora il sole darà anche energia alla Parah.
«È un esempio per la città – secondo il sindaco Edoardo Guenzani – per la capacità di Parah di innovare pur mantenendo e restaurando un pezzo di storia come l’ex Bellora, ma anche per il segnale positivo che si trasmette alle imprese, che devono sempre più orientarsi verso le energie alternative».
Andrea Aliverti
e.marletta
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