Scricchiola la strategia Mal di pancia nella Lega

VARESE “Prima il Nord”? Uno slogan già da rottamare. E nella culla della Lega sale il malcontento nei confronti del nuovo corso. A sei mesi dall’insediamento ufficiale di Roberto Maroni come nuovo segretario federale, una parte della base militante non nasconde più il malcontento nei confronti di quella che alcuni già definiscono una «rivoluzione mancata». «In molti stanno ancora aspettando che si concretizzi il progetto della nuova Lega – dice un militante – ma ad oggi vediamo solo strategie politiche per cercare di vincere a tutti i costi le elezioni, mettendo in secondo piano la rinascita del partito». E se l’idea di tornare con il Pdl è quella che dà più fastidio, ci sono anche questioni programmatiche. A partire dagli slogan , contestati su Facebook dai militanti più duri. Come il gallaratese Roberto Stefanazzi, maroniano della prima ora, che scrive: «Sinceramente: avete rotto con ‘sto “prima il nord”…

il Nord è solo un punto geografico… Prima l’Insubria! Prima la Langobardia (antico nome per il Nord Italia, ndr)». E continua demolendo l’idea della macroregione portata avanti dalla direzione leghista. Un post subito condiviso da molti, tra cui anche l’assessore varesino Fabio Binelli. Il quale non si limita a dare la sua approvazione, ma commenta: «L’idea di una federazione Langobardo-Veneta mi sembra la migliore, con le popolazioni di lingua veneta da un lato e quelle di lingua celto-romanza dall’altra». A correre in soccorso della linea maroniana è Gianmatteo Ferrari, militante di Varese. «È uno slogan che deve essere chiaro e valere da Torino a Venezia. Se dici prima l’Insubria allora invece di Lega Nord dovremmo essere Lega Insubre?» contrattacca. Ma Stefanazzi non si dà per vinto. «La Padania ha fallito… il progetto è superato! Il Veneto andrà al referendum e non è stata la Lega a volerlo… bello smacco».

Il servizio completo sul giornale in edicola giovedì 13 dicembre

s.bartolini

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