Il Papa accanto ai lavoratori Sea

Papa Francesco è vicino ai lavoratori di Sea Handling, al punto che riceverà in udienza privata uno dei loro rappresentanti sindacali. Il messaggio è arrivato tramite una lettera che il cardinale , della Segreteria di Stato del Vaticano, ha inviato a , segretario del Sindacato europeo dei lavoratori.

Una sigla che riunisce circa un’ottantina di addetti al servizio di movimento bagagli gestito dalla società controllata da Sea. E che negli ultimi mesi vive una crisi legata ad una multa da 360 milioni di euro comminata nel 2011 dall’Unione Europea per aiuti di Stato. Una somma che, con gli interessi, è già salita a 452 milioni di euro. Al punto che si studia un piano per creare una nuova società, Ital Handling, che riconquisti gli accordi con i vettori e, soprattutto, assorba i lavoratori. «Sì, ma vedremo con che contratti».

È con la forza della disperazione che Criseo ha scelto di scrivere al Santo Padre per chiedere «una parola di conforto per i dipendenti e le loro famiglie». Parole che si sono materializzate sotto forma di un’email inviata dal cardinale Parolin. «Francesco ha letto il tuo accorato messaggio e vuole ricordarti che, nonostante tu rappresenti un piccolo gruppo, anche il Nostro Signore con un piccolo gruppo di discepoli ha segnato e disegnato il cammino dell’umanità».

Il Pontefice fa quindi sapere di essere consapevole del fatto che «il percorso è lungo e faticoso, ma la fede può aiutarci a trovare la via d’uscita». Il Papa, la conclusione, «professa personalmente la carità cristiana valorizzando umanità, comprensione e fratellanza come cardini di una vita fondata sull’amore». Parole che rappresentano il preludio per un’udienza privata in Vaticano che si svolgerà nelle prossime settimane.

«Ho mandato questa lettera chiedendo una parola di conforto per i lavoratori di Sea Handling perché non sappiamo più a che santo votarci», racconta Criseo, «ora è venuta fuori questa storia della multa e finirà che la pagheranno i lavoratori». In particolare non convince l’idea di una nuova azienda che vada a sostituire quella attuale. Il timore è che i nuovi contratti di lavoro siano peggiorativi rispetto a quelli attualmente in essere. Inoltre, con la cassa integrazione «non ce la facciamo più, siamo rimasti in servizio troppo pochi. E dobbiamo gestire anche due o tre mansioni contemporaneamente».

Tutte questioni che Criseo avrà modo di illustrare nel corso della visita in Vaticano. Evento rispetto al quale, però, il sindacalista preferisce rifugiarsi nel silenzio. «Si tratta di cose delicate, preferisco non parlarne». L’auspicio è che sia il Santo Padre a parlare è che possa davvero trasmettere una parola di conforto ai lavoratori di Sea Handling che stanno vivendo una situazione difficile. Almeno questo è l’augurio con il quale il responsabile di Sel, questo la sigla dell’associazione sindacale, viaggierà alla volta di Roma per incontrare Papa Francesco e raccontargli di persona le difficoltà dei dipendenti della società che movimenta i bagagli a Linate e Malpensa. n

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