Il capo degli agenti lo aveva detto Miogni carcere a rischio evasione

Varese – Le falle del carcere di Varese in una relazione del comandante della polizia penitenziaria Alessandro Croci depositata lo scorso 10 gennaio: la direzione della casa circondariale aveva già avvertito il ministero della giustizia delle carenze strutturali e non solo che esponevano i Miogni al rischio evasione.

Relazione che il pubblico ministero Annalisa Palomba, titolare delle indagini sulla fuga da film messa in atto da Victor Sorin Miclea, Daniel Papaplia (in carcere per furto e ancora latitanti) e Marius George Bonoru (detenuto per sfruttamento della prostituzione e arrestato l’altro ieri in Svizzera) nella notte tra mercoledì e giovedì, ha acquisito agli atti “alleggerendo” in un certo senso le pressioni sul sistema del carcere varesino.

Una lunga relazione all’interno della quale Croci affrontava punto per punto tutti i limiti dei Miogni: dalla vetustà muraria, che avrebbe reso relativamente semplice ai detenuti divellere sbarre e inferiate, alle carenze nel sistema di videosorveglianza che lasciava parecchie zone buie, sino alla mancanza di sistemi specifici antiscavalco del muro di cinta ( a sua volta vetusto) che circonda il perimetro dell’area detentiva. Un lungo elenco di falle che i tre rumeni fuggiaschi hanno sistematicamente sfruttato per evadere: ieri sono stati dati anche i tempi della fuga. Una manciata di minuti; i tre hanno limato due sbarre a chiusura della finestra del bagno della cella quindi hanno divelto la grata che bloccava l’uscita. Develto letteralmente: i riparo

in metallo è stato smurato. La procura ha messo in campo una sorta di esprimento giudiziario rifacendo la stessa operazione: la friabilità dei muri ha permesso l’apertura del varco in un lasso di tempo compreso tra i 15 e i 20 minuti. Per saltare dalla finestra, impilare i cassonetti dei rifiuti e calarsi lungo il muro di cinta con tre lenzuola annodate insieme i tre fuggiaschi hanno impiegato altri 5 minuti. Un’azione estremamente veloce, quindi. Il carcere varesino, intanto, ieri è stato oggetto di un’accurata ispezione del Dap (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria); al momento la direzione non commenta l’accaduto ma la relazione dettaglia dimostra come i problemi di sicurezza fossero noti e segnalati a chi di dovere.

La procura, nel frattempo, prosegue le indagini: due i fascicoli aperti, il primo per evasione a carico dei tre fuggiaschi, il secondo al momento contro ignoti per procurata evasione.

Sulla Provincia di Varese di oggi, sabato 23 febbraio, una pagina sulla clamorosa evasione
Simona Carnaghi

p.rossetti

© riproduzione riservata