VARESE In attesa del Verona, impegnato stasera al San Nicola contro un Bari all’ultima spiaggia, il Varese torna alla vittoria. Tremendamente sofferta ma preziosa come l’oro. 3-2 al Cesena nel finale con tanto cuore (e tante cose da rivedere). L’Ossola terreno stregato. Prima la nebbia (sospesa Varese-Grosseto e rinviata Varese-Brescia), poi la tormenta di vento polare (Varese-Modena), infine il ghiaccio (ieri). Parlano tanto di stadi vuoti, i signori dei palazzi. Poi piazzano i recuperi delle partite il mercoledì alle ore 15 (la Curva Nord giustamente in sciopero).
Complimenti. Qualche brivido per Castori, cinque anni di Cesena non sono pochi. Formazione completamente nuova. Lasciati a riposo Oduamadi e Pucino, sulla linea arretrata si rivedono Fiamozzi, Carrozzieri e Lazaar (insieme a Rea). In mezzo Zecchin vince il ballottaggio con Scapuzzi. Fuori Corti, dentro Filipe al rientro dalla squalifica. E dentro pure il 22enne Struna. Davanti c’è Martinetti, e non Juan Antonio, in coppia con Ebagua. Per rivedere Neto Pereira servono almeno altre due settimane. Torna a Masnago (da avversario) Pablo Granoche. Bocciato al Padova, ci riprova in Romagna. Il Varese si ricorda degli approcci un po’ troppo morbidi delle ultime partite, e parte a spron battuto.
Il primo protagonista di giornata è l’arbitro Nasca, che dopo nemmeno 2 minuti invita Martinetti a togliere gli scaldamuscoli (neri, come il completo del Cesena, ma assolutamente invisibili). Due incursioni travolgenti di Struna. Sulla seconda guadagna un calcio di punizione dal limite che Zecchin trasforma con precisione chirurgica: è il 4′.
Spinge con costanza il Varese. Al 14′ è Rea che impegna severamente Ravaglia. Quel tanto che basta a dare fiducia al Cesena. Un minuto appena e Giandonato libera Granoche solo davanti a Bressan (difesa biancorossa immobile a invocare il fuorigioco). Gol dell’ex con il portiere che non sembra impeccabile nell’occasione.
L’1-1 sta strettissimo al Varese, che infatti riprende ad attaccare a testa bassa. Al 17′ l’azione che si guadagnerà il record di cliccate sul web. Sponda di Martinetti per Ebagua posizionato ai 22 metri, controllo con le spalle alla porta e mezza rovesciata che lascia impietrito Ravaglia. Un gol straordinario che meritava uno stadio esaurito. Partita vibrante, col Cesena che penetra piuttosto agevolmente sulle fasce, e il Varese per nulla pago del 2-1. Ci provano Granoche al 27′ (tiro debole parato da Bressan), Giandonato al 29′ (girata che esce di un metro), Succi al 30′ (idem), con i biancorossi pungenti su palle da fermo. Bisoli prova a dare lucidità a centrocampo e nell’intervallo toglie Giandonato per Meza Colli. Il primo tiro in porta del secondo tempo è del Varese: bravo Ferreira Pinto ad allargare sulla destra per Struna, conclusione che trova pronto Ravaglia. Dorme Carrozzieri all’11’ sulla buona respinta di Bressan (diagonale di Succi), ma all’ultimo evita il tapin di Granoche. Spazio per Graffiedi, che al 17′ sostituisce Succi. Doppio cambio invece per Castori al 19′: fuori Rea (problemi fisici) e Martinetti, dentro Troest e Juan Antonio.
Al 23’il Cesena trova il nuovo pareggio. Carrozzieri perde un contrasto sulla sinistra, in mezzo all’area Troest travolge Granoche (sarebbe rigore ed espulsione) ma D’Alessandro deve solo toccarla dentro. Bisoli crede nell’impresa: Ceccarelli per Defrel alla mezz’ora. L’ultima carta che si gioca invece Castori è Scapuzzi, che rileva Zecchin. Il Cesena è più tonico e mette sotto i biancorossi. Ma è da un’invenzione di Ebagua (fallo di Comotto) che il Varese costruisce il preziosissimo 3-2: punizione di Filipe, stacco di testa di Troest e Masnago in delirio. Nervi tesi nel recupero, con un’entrata dura di Ebagua su Parfait punita col rosso diretto da Nasca. Espulso anche Castori per proteste. Ma dopo il triplice fischio va benissimo così. Tra poche ore Bari-Verona, ma al Varese frega poco più di niente.
Luca Calvi
b.melazzini
© riproduzione riservata