Stipendi d’oro dei top manager Domenica referendum in Svizzera

Varese – Lo stipendio dei top manager svizzeri è a rischio. Domenica, la terra delle agevolazioni fiscali si appresta a decidere, attraverso un referendum, se mettere un tetto massimo alle remunerazioni d’oro.
Nel mirino del referendum, quindi, gli stipendi ai top executives, i manager delle aziende e banche con sede nel paese.

Il promotore di questa operazione è Thomas Minder, un piccolo imprenditore della città di Sciaffusa che siede, come indipendente, al Parlamento federale svizzero. Il parlamentare, sostenuto secondo i sondaggi da oltre il 55 per cento degli svizzeri, propone che stipendi e bonus dei dirigenti debbano essere approvati dall’assemblea degli azionisti: oggi la questione riguarda unicamente il consiglio di amministrazione.

Il casus belli che ha spinto Minder a scendere in campo è quello legato al fallimento della compagnia di bandiera Swissair, nell’ottobre del 2001. Molti risparmiatori hanno iniziato, però, ad ascoltarlo solo dopo aver saputo che, nonostante la crisi finanziaria, le banche che avevano perso miliardi continuavano ad erogare bonus milionari ai loro dirigenti. Il referendum svizzero si svolge proprio pochi giorni dopo un importante accordo preso in

via preliminare tra i negoziatori dell’Europarlamento e i governi dei paesi membri per il via libera alle nuove norme sui requisiti di capitale degli istituti di credito e, in particolare, su gratifiche e retribuzioni dei top manager che non potranno guadagnare più del doppio dello stipendio base e, soprattutto, i loro premi saranno sottoposti all’approvazione degli azionisti. Le nuove regole dovrebbero entrare in vigore il primo gennaio 2014.V. Des.

p.rossetti

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