Maga, i nove dipendenti beffati «Abbiamo salvato le opere d’arte»

GALLARATE «Il Maga finirà così?». A chiederselo sono i nove dipendenti che domenica vedranno scadere il loro contratto. Ancora infatti la giunta non ha approvato la convenzione, necessaria per sbloccare i fondi e rinnovare gli impegni con il personale. E così già da domani l’attività potrebbe fermarsi.

In occasione dell’incendio dello scorso 14 febbraio, «siamo stati noi dipendenti a salvare le opere», ricordano in una lettera aperta. Non è tutto: subito i lavoratori hanno iniziato le verifiche su tutte le opere insieme alla Sovrintendenza e hanno riorganizzato l’attività didattica. Si è trattato «di una prova di grande professionalità, amore per il proprio lavoro, spirito di squadra». Eppure tutto questo è messo a rischio dal mancato rinnovo dei contratti. Situazione che comporta il rischio di «far sparire un’importante istituzione culturale».

Il punto è che, mentre la scadenza che si avvicina, ancora mercoledì la giunta ha chiesto alla Fondazione “Zanella” di quantificare le spese di gestione suddivise in tre fasi. Ovvero quella attuale, con il Maga chiuso e le attività concentrate alla vecchia Gam. La seconda, possibile visto che la magistratura ha tolto i sigilli a tutta la struttura fatta eccezione per l’ultimo piano, è quella di un

utilizzo a metà dell’edifico di via De Magri. L’ultima quella legata alla riapertura completa. Una richiesta che il Comune ha formulato mercoledì. Il risultato è che, a meno di un rinnovo dell’ultima ora, le attività si bloccheranno. «Stiamo valutando cosa fare, ci stiamo confrontando con la giunta per capire cosa fermare e cosa no», spiega il presidente Giacomo Buonanno, «la mia speranza è che non si blocchi nulla».

In realtà quasi sicuramente salteranno i laboratori previsti per domenica nell’ambito di “Filosofarti”. E da lunedì si fermerà l’attività didattica, cui dovranno rinunciare le 260 classi che hanno già prenotato una lezione. Stop anche al biennio specialistico realizzato in collaborazione con lo Ied e l’Accademia Galli di Como. Senza dimenticare che da lunedì oltre a Zanella rimarranno solo la conservatrice Giulia Formenti e la responsabile delle mostre Vittoria Broggini. Situazione che rallenterà fortemente anche l’attività di inventario delle 400 opere salvate dalle fiamme.

Alla lentezza della politica risponde però la velocità della società civile: il Premio arti visive città di Gallarate ha infatti lanciato un appello pubblicato sul proprio sito. Una petizione rivolta a tutte le istituzioni, dal ministero dei Beni culturali in giù, affinché intervengano a sostegno del museo, il cui primo firmatario è Gillo Dorfles. Come lui anche tanti artisti stanno aderendo, donando delle opere da mettere in vendita per raccogliere fondi a sostegno di un Maga che però da lunedì rischia di fermarsi.

b.melazzini

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