Regata sul Tevere anti violenza Sara Bertolasi protagonista

Sul Tevere si rema contro la violenza di genere. E nell’otto yole della Lario, tra le otto atlete olimpiche di canottaggio, domenica a Roma c’era anche Sara Bertolasi. Che olimpionica è stata a Londra. E che è di Busto Arsizio.

Subito coinvolta, come membro del consiglio federale della federazione italiana canottaggio, dal vicepresidente della federazione stessa, Marcello Scifoni, raccogliendo l’invito del presidente del Coni per programmare eventi sportivi all’interno della settimana per lo sport contro la violenza di genere. Una settimana finalizzata al raggiungimento degli obiettivi legati al protocollo d’intesa che il Coni e il ministero per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili hanno firmato nel giugno scorso.

E domenica, appunto, sul Tevere, “Via le mani” è stata la regata femminile open di canottaggio. «È stato bellissimo, fin dai primi momenti in cui è nata la partecipazione come atlete della nazionale alla regata – racconta Sara Bertolasi -. Ci siamo sentite e subito siamo state coinvolte in questa iniziativa che rappresenta un momento sportivo diverso. Perché di solito fai una regata

per te stesso, per il risultato: qui la fai per qualcun altro, l’obiettivo è quello di far parlare della violenza contro le donne, dare ulteriore voce a questa problematica». E al di là del risultato, che le ha viste comunque trionfare su una ventina di equipaggi, è stato proprio l’argomento su cui erano puntati i riflettori a dare al tutto quel “qualcosa in più”.

Con anche momenti di particolare richiamo. Come la “sfida” tra la nazionale rosa di canottaggio e otto personaggi dell’ItalianAttori, nazionale composta da attori e registi, tra cui i nomi di Sebastiano Somma, Enrico Vanzina, Enzo Decaro, Jonis Bascir.

«Eravamo tutte gasatissime – ammette Sara -, sia per la sfida così singolare, sia perché eravamo curiose di conoscerli: persone gentilissime. E una regata “goliardica”, con tanto divertimento». Un’esperienza che per l’atleta di Busto Arsizio ha rappresentato davvero un momento interessante e importante. E che spera si ripeta.

“Via le mani” si è posto come evento a sostegno del centro sociale vincenziano onlus e della struttura di accoglienza “Casa Luciana” che ospita mamme e bambini con storie di violenza e disagi.

Busto Arsizio

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