LUINO «È bellissimo, ma vorrei che i luinesi mi volessero bene: non ne sono convinto». Così Enzo Iacchetti aveva presentato l’imminente spettacolo di martedì che segnerà, con «Chiedo scusa al Signor G», il suo ritorno al Sociale di Luino. Ovvio quindi che la risposta della città non si sia fatta attendere. «Ci stiamo preparando al grande ritorno di Enzo Iacchetti – conferma il sindaco di Luino, Andrea Pellicini – e Luino tornerà ad abbracciare un suo figlio prediletto, un grande artista di calibro nazionale che ha contribuito ad accrescere il nome della nostra Città in tutta Italia». Ecco perché lo spettacolo è doppiamente importante. Primo per il valore artistico dell’esibizione: un omaggio, in veste originale, ad uno dei più grandi cantautore del 900, Giorgio Gaber. Secondo perché segna una sorta di riappacificazione in prima serata tra l’artista e la città, dopo anni di assenza. Riconciliazione quella di Luino con i suoi ambasciatori della cultura che era, peraltro, uno dei
cardini del programma del sindaco, Andrea Pellicini. «Nel nostro programma di mandato abbiamo scritto che Luino poteva risorgere dando spazio e fiducia ai suoi grandi artisti. Il ritorno di Enzo Iacchetti è un grande evento per la città». E chissà che magari non rappresenti la via da seguire anche nel prossimo futuro. Per la verità, Iacchetti, si era già speso in prima persona nel corso dell’ultima campagna elettorale delle amministrative. Per sostenere la sua «grande amica», Rosaria Torri, esponente di Luino futura e attuale consigliere di opposizione. Ma non solo. L’altra grande battaglia politica che Iacchetti aveva condotto, contribuendo peraltro alla sua buona riuscita, era quella contro il muro: ovvero le strutture in cemento armato del Parco a Lago, poi abbattute dall’amministrazione Pellicini. Senza dimenticare il suo impegno nella battaglia per ottenere verità sulla scomparsa di Patrizia Rognoni, luinese poi trasferitasi a Castelveccana con cui Iacchetti e gli altri compagni di scuola non avevano mai perso i contatti.
s.bartolini
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