In rivolta dopo l’incidente mortale “Quella strada ci fa paura”

VARESE «È una strada pericolosa: ogni volta che i nostri figli escono di casa siamo preoccupati». Questo il commento di Marzia Galli e Rita Magni, residenti al civico 77 e 90 della provinciale della Rasa. Le loro abitazioni si trovano proprio nel punto dove lunedì Maurizio Parapini ha perso la vita a bordo della sua Bmw gialla. La dottoressa Magni è stata la prima a prestar soccorso a Maurizio. «Ero in casa – racconta – ho sentito lo schianto e sono uscita immediatamente nel tentativo di rianimarlo».

Lo scontro tra l’Alfa Romeo 147 e la motocicletta è avvenuto in curva, proprio a pochi metri dalle case delle famiglie Galli e Magni. L’esatta ricostruzione della dinamica è al vaglio della Polizia Locale di Varese ma sembrerebbe che l’Alfa 147, affrontando la circa in discesa, abbia invaso la corsia opposta dalla quale Parapini saliva per far ritorno a casa. «Quella curva fa paura a tutti noi: ai nostri figli facciamo sempre mille raccomandazioni quando escono in macchina dal cancello: ogni volta rischi la vita. Il problema è che si tratta di una provinciale che attraversa un centro abitato e, spesso, le macchine sfrecciano a velocità pazzesche. In questo tratto non ci sono cartelli segnaletici che indichino il limite di velocità, non ci sono dossi e non ci sono attraversamenti pedonali. Anche raggiungere la fermata del pullman diventa pericoloso, ogni volta bisogna farsi il segno della croce: andando verso Varese, sul lato destro il marciapiede non esiste e sei a ridosso delle case, sul lato sinistro c’è un po’ più di spazio per evitare di essere travolti». In effetti, quel tratto di provinciale è conosciuto come «la palestra» perchè gli appassionati di velocità lo utilizzano per mettere alla prova le proprie abilità rallistiche. La conferma dell’irresponsabilità di molti degli automobilisti che transitano in quella zona arriva anche dai clienti e dalla titolare del Circolino della Rasa, Ornella Colombo. «La gente non usa più il buonsenso – commentano -, su quella strada guidano come dei pazzi, specialmente durante la notte. È necessario che l’amministrazione comunale pensi a qualche barriera per limitare l’alta velocità: sembra di esse al circuito di Monza».

Le conseguenze di questa irresponsabilità sono ben visibile sui muretti e sulle cancellate delle abitazioni che costeggiano quel tratto di provinciale. «Si sono già schiantati contro il nostro muretto di casa quattro o cinque volte – continua la famiglia Galli che, di fronte all’ingresso principale, ha un piccolo terrazziono che s’affaccia alla strada -. Mio marito è stato investito a piedi proprio davanti a casa e sul braccio porta ancora i segni di quel brutto incidente. Più volte siamo intervenuti in soccorso di persone che sono finite contro le cancellate dei vicini del civico 90 e 96 e più volte abbiamo segnalato il problema

agli agenti della Polizia Locale. Quando siamo sul terrazzino e sentiamo arrivare un’auto o una moto a alta velocità scappiamo dentro perchè abbiamo paura che possa travolgerci, nonostante abbiamo rinforzato il muretto. Ora, purtroppo, c’è scappato il morto anche se da Brinzio a Fogliaro se ne contano già quattro negli ultimi anni». La strada presenta un altro problema: quando piove abbondantemente, il manto stradale si allaga e si riempie di ghiaietta. Ma la preoccupazione ora è rivolta all’apertura del nuovo ponticello prima della Rasa. «Avendo allargato le carreggiate – spiega la signora Magni – la gente si sentirà ancor più invogliata a schiacciare sull’acceleratore».

e.marletta

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