COMERIO Un secolo di vita da festeggiare non per guardarsi alle spalle, ma per proiettare l’azienda nel futuro. Whirpool la multinazionale degli elettrodomestici, ha festeggiato ieri con un convegno nella sede di Comerio i cento anni della sua fondazione. Un omaggio alla sua storia che si intreccia inevitabilmente con la figura indimenticabile del «cumenda» Giovanni Borghi, fondatore della Ignis. Presenti in prima fila all’auditorium il figlio Guido e alcuni storici collaboratori di Borghi, che in questo 2011 avrebbe compiuto 100 anni.
Un convegno di alto livello a cui hanno preso parte docenti universitari e dirigenti della Whirpool. Presenti anche i sindaci del territorio, Carlo Ponzellini (Comerio), Antonio Calabretta (Biandronno) e Felice Paronelli (Gavirate).
«Siamo orgogliosi della nostra storia fatta di innovazione e imprenditorialità – ha detto Bracken Darrell, presidente di Whirpool Europa – la nostra è un’azienda che cura ogni più piccolo aspetto proprio come faceva la famiglia Borghi e in tutto il mondo ci comportiamo così, fornendo grande attenzione al territorio».
Innovazione, attenzione alle persone e sentirsi parte di un tessuto sociale: questo il credo di Whirpool, fondata nel 1911 in Michigan da Lou Upton. La Ignis di Borghi, fondata a Comerio nel 1943, viene acquistata prima dalla Philips e poi da Whirpool nel 1991. «E’ la storia industriale di un grande sogno – ha detto l’amministratore delegato Davide Castiglioni – cominciato in Michigan con la produzione di una lavabiancheria con motore elettrico».
Oggi Whirpool è presente in tutto il mondo e solo nelle due sedi della provincia di Varese occupa 2200 lavoratori a Cassinetta e 550 a Comerio. «Dobbiamo dire grazie agli americani e all’intelligenza di Borghi – ha sottolineato il professor Giuseppe Armocida, dell’università dell’Insubria – sono i luoghi che fanno gli uomini; nel Michigan e a Comerio c’è un’aria speciale che rende gli uomini intelligenti e laboriosi».
I valori in cui crede Whirpool sono gli stessi in cui si specchiava la Ignis. «Esaltare le diversità, non americanizzare ma creare una cultura globale, farsi carico delle esigenze del territorio, esaltare i talenti di ciascuno, il senso di responsabilità sociale, è ciò in cui crediamo» ha detto Adriano Mureddu, vicepresidente delle risorse umane. «Ignis è stata fabbrica d’Europa» ha ricordato Giorgio Brunetti, professore emerito della Bocconi.
Matteo Fontana
f.iagrossi
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