Niente soldi, basta gite Il Manzoni congela tutto

VARESE Niente gite, niente attività extracurricolari, e corsi di recupero solo nelle ore di lezione. È le protesta della scuola varesina che, per la prima volta, vede professori e studenti compatti, fianco a fianco.E l’epicentro del terremoto scolastico in città è il Manzoni, il liceo che raggruppa scienze umane e linguistico. Tra via Morselli e via Brunico, prof e ragazzi si sono accordati, e ieri nel corteo che ha sfilato per le vie del centro di Varese sono stati tra i gruppi più attivi e numerosi, tanto da condurre parte del corteo fino alla propria scuola, in via Morselli.«Giù le mani dalla scuola» scandivano studenti e professori ieri in corteo. Duemila persone tra metalmeccanici, chimici, lavoratori del settore pubblico. E poi tantissimi studenti, accompagnati spesso dai professori. Ce l’hanno con la legge di stabilità, e non per motivi ideologici.«L’abbiamo letta con attenzione, e l’abbiamo presentata ai nostri compagni, prima di decidere di manifestare – racconta Francisca Bianchi, del gruppo di lavoro attorno ai rappresentanti di istituti del Manzoni –

Tra le altre cose, la legge prevede il taglio del 40% del fondo di istituto, quello con cui si pagano molte attività extracurricolari, ad esempio, come le uscite al cinema o a teatro, ma anche i corsi di recupero pomeridiani. In più, nel consiglio di istituto entrerebbero i rappresentanti di aziende private, e questo, in una scuola pubblica, non ha senso». Non solo: i ragazzi protestano anche per le condizioni in cui versano gli edifici che li ospitano. In via Morselli, ad esempio, le mattonelle che rivestono la facciata sono pericolanti da anni, per non parlare di via Brunico, dove le aule sono sempre più piccole per classi che continuano ad aumentare, e dove un’aula è inutilizzabile perché priva di riscaldamento. Accanto agli studenti, i professori del Manzoni specificano che «questa manifestazione, e le altre forme di protesta che stiamo portando avanti nella nostra scuola, non vogliono avere nessun cappello politico. Sia noi che i nostri ragazzi siamo cittadini attivi» dice Elena Variani, prof di tedesco in via Brunico.

Sul giornale in edicola il servizio completo

s.bartolini

© riproduzione riservata