Molti li ricordano per la celebre Curre curre guaglió altri per essere i rivoluzionari antifascisti ma per i “cattivi guagliuni” la musica è la cosa più importante.
E, a distanza di 12 anni dal loro ultimo concerto a Varese, i 99 Posse tornano a conquistare il pubblico e a farsi ascoltare con tutta la loro rabbia.
Rabbia per quello che succede nel mondo, quella rabbia che li ha tenuti sulla cresta dell’onda per anni e che li ha resi ancora più agguerriti, soprattutto dopo l’aggressione al cantante Luca Persico in arte Zulù subita poco tempo fa da un gruppo di rappresentanti fascisti.
Band storica all’interno dello scenario dub/rap nazionale i 99 Posse hanno riempito lo spazio all’interno del capannone della festa dell’Anpi dove poche ore prima si era svolta la conferenza di Susanna Camusso.
Un concerto che ha visto una buona presenza soprattutto di giovani che hanno gridato in coro insieme a Zulù parole di libertà e motti antifascisti. «Sono venuto in questa terra difficile ma sono qui per voi che mi avete sempre sostenuto, lottiamo contro i servi che stanno governando il paese» . Così inizia la sua performance musicale che prosegue con brani più famosi come “Curre curre guaglió o “Cerco tiempo”, “Pecchè” , “Napoli”, “Ripetutamente”, Rigurgito antifascista” riadattati in versione elettronica e atri brani più recenti dal contenuto molto forte.
U guaglione napoletano sorridendo dicendo: «Gli organizzatori hanno avuto coraggio ad invitarci in questa terra difficile che ha ideologie moto diverse dalle nostre ma il nostro è un linguaggio universale , è attraverso la musica che noi esprimiamo i nostri pensieri e, non ci fermeremo».
Parlando di terre difficili, anche la “loro” Napoli non è da meno ma è grazie alla volontà e alla tenacia di persone come loro che le cose possono cambiare, se non altro perché cercano di comunicare un messaggio, quello di lottare contro tutto quello che non funziona e, la risposta dei ragazzi, sembra essere forte e convincente.
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