Il 25 aprile è nel segno dei giovani. E della bellezza: «Per farci ascoltare dai giovani dobbiamo offrire loro delle belle istituzioni e una bella scuola» così parla il relatore ufficiale della celebrazione, il pedagogista Raffaele Mantegazza. «Lavoriamo per il bene comune» l’appello del prevosto monsignor Severino Pagani.
I veri protagonisti sono gli studenti delle scuole superiori, nella Festa di Liberazione di Busto Arsizio, anche quest’anno caratterizzata da una grande armonia istituzionale e dall’assenza di contestazioni.
«Tante persone hanno sofferto e sono morte, per questi ideali, nel pieno della giovinezza. C’è bisogno di liberazione anche oggi – le parole del prevosto di Busto Arsizio, monsignor Severino Pagani, che celebra la Messa nel Tempio Civico – nel significato spirituale e psicologico della Liberazione, occorre ritrovare la bellezza della fede, il gusto della preghiera, rinnovare i nostri sentimenti di fiducia e gioia, nella crescita e nell’educazione. A livello sociale ed istituzionale, bisogna lavorare per il bene comune. È un passaggio non semplice, ma dobbiamo renderci conto che non basta cambiare bandiera per cambiare il cielo».
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