Vavassori ha l’asso nella manica «Incontri in corso per la Pro»

Aveva buttato lì Pietro Vavassori la data del 25 aprile come termine ultimo per conoscere il destino della Pro Patria. Nelle intenzioni del patron era forse un termine simbolico, oppure una data voluta entro la quale fare il punto della situazione societaria: al centro la vendita della Pro.

Sarà stato forse casuale o forse era tutto calcolato (anche se vale la prima ipotesi), ma guarda caso il giorno dopo la festa della Liberazione anche per la Pro Patria potrebbe avvicinarsi il giorno del cambio della guardia.

Siamo solo alle sensazioni, che arrivano dalle parole del patron e anche dall’espressione del suo volto.

«Questa mattina – ha confidato ieri – ho incontrato delle persone che sono interessate alla società e posso dire che l’impressione è di essermi trovato di fronte a persone serie». Non va oltre con le parole, aggiungendo solamente che «lunedì mi devo incontrare con altre persone».

Ma è l’espressione del viso, sorridente, a “tradire” il massimo dirigente tigrotto. Da come si è presentato in tribuna per seguire l’allenamento di rifinitura della squadra, si è compreso che la strada per il cambio della guardi in via Cà Bianca ha preso la direzione giusta.

Se il termine di paragone è l’umore del patron, c’è da ritenere che presto si potrebbe vedere la luce per i colori biancoblù. Nei mesi scorsi, all’indomani soprattutto di quella che si potrebbe definire una goliardata (la storia del fondo inglese), Vavassori era parso subito scettico. Opinione che si era rafforzata nel corso dei tre mesi successivi, ed era stata confermata dalla recente marcia indietro degli stessi “inglesi”, senza che vi fosse mai stato un incontro né la valutazione della situazione societaria.

Stavolta si è partiti secondo le consuetudini che necessita la compravendita di una società. Ovvero con la richiesta di un incontro a chi ha in mano le chiavi della macchina e non annunciando urbi et orbi che si voleva acquistare l’automobile, che erano già pronti i soldi per farla correre sui circuiti più prestigiosi senza nemmeno conoscerne la cilindrata, ma soprattutto senza interpellare colui che era al volante.

Comunque non è mai opportuno spingersi troppo in là con le previsioni, e soprattutto spargere ottimismo. È il momento di non tradire emozioni. Si è appena agli inizi: probabilmente entro le prossime due settimane vi sarà un secondo incontro, un vis à vis di approfondimento. Sarà proprio il secondo appuntamento a dire qualcosa di più in merito ai progressi del passaggio delle quote da Vavassori ai nuovi proprietari.

Ormai si è avvezzi a cambi di scenario e a colpi di scena che d’improvviso fanno alzare e abbassare l’umore, quando sono in corso trattative per società di qualunque settore.

Una certezza comunque esiste: Vavassori non uscirà completamente dal mondo Pro Patria. Infatti conferma che «se i nuovi proprietari dovessero fare bene, il sottoscritto firmerà una sponsorizzazione triennale per il settore giovanile a cinque zeri a stagione».

Il motivo lo aveva spiegato sette giorni fa, durante la conferenza stampa con la pettorina lilla: «Sono venuto alla Pro Patria sulla spinta di una certa persona, adesso non vi sono più le condizioni per rimanerci, ma sono legato a questa maglia e a questi colori e quindi voglio dare il mio contributo per i ragazzi del vivaio».

Varese

© riproduzione riservata