Non riesce a raggiungere Busto per colpa del treno, avvocato di Roma strappa un risarcimento da duemila euro a Trenitalia. «Mancata informazione sui ritardi» la sentenza del tribunale che dà ragione al professionista e condanna la compagnia che avrebbe causato la perdita di un importante contratto.
Era Busto Arsizio, per un appuntamento di lavoro con un cliente, la meta “irraggiungibile” di un avvocato di Roma, Andrea Mannino, che il 13 ottobre del 2009 aveva pianificato un viaggio con l’aereo e il treno, sfruttando le navette ferroviarie che collegano le due città agli aeroporti di Fiumicino e Malpensa.
Giunto a Roma Termini alle 8 del mattino, Mannino sperava di salire sul treno per Fiumicino per raggiungere Malpensa con l’aereo, e da qui spostarsi a Busto Arsizio prendendo il Malpensa Express. Peccato che alla stazione della Capitale i treni sulla linea dell’aeroporto sono in forte di ritardo e la confusione la fa da padrona,
al pari con la disinformazione all’utenza. Solo dopo una ventina di minuti viene annunciato un ritardo di 35 minuti per il treno delle 7.51, che in realtà poi giunge a Termini solo alle 8.47: troppo tardi per l’avvocato che, giunto a Fiumicino, non può far altro che osservare il suo aereo già in decollo verso Milano.
A quel punto raggiungere Busto Arsizio in tempo per il suo appuntamento di lavoro diventa impossibile, così l’avvocato Mannino decide di agire per vie legali contro Trenitalia, che gli ha fatto perdere la giornata ma soprattutto il compenso pattuito per la prestazione professionale. Il giudice di pace di Roma gli ha dato ragione, condannando la compagnia ferroviaria di Stato a risarcirgli duemila euro, l’equivalente dei «danni patrimoniali pari al costo del biglietto e al compenso per la prestazione professionale alla quale era legata l’effettuazione del viaggio». La motivazione del giudice di pace è destinata a confortare gli spesso tartassati utenti delle ferrovie: «Non tanto per la circostanza che il treno ha subito un ritardo e in quanto tale non ha consentito al viaggiatore di recarsi puntualmente all’aeroporto – sottolinea la sentenza – quanto al fatto che il viaggiatore non sia stato avvertito dell’esistenza dei ritardi dei due treni e della loro consistenza e non abbia pertanto potuto utilizzare altro mezzo, quale il taxi, per raggiungere tempestivamente l’aeroporto».
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